La decisione è arrivata dopo una giornata di duro scontro sull'accessibilità del medicinale
I farmaci per curare la bronchiolite, malattia legata al Virus Respiratorio Sinciziale (Vrs) che colpisce soprattutto i neonati, sarà disponibile gratuitamente per tutti. Lo ha comunicato ieri Maria Rosaria Campitello, capo dipartimento della prevenzione del ministero della Salute, dopo una giornata di dure prese di posizione in merito all’accessibilità del farmaco. Il farmaco monoclonale Nirsevimab sarà così alla portata di tutti, anche delle regioni sotto piano di rientro dal disavanzo sanitario: eventualità che prima era stata esclusa, innescando la polemica.
A far deflagrare lo scontro è stata la lettera firmata dal Direttore generale del Ministero della Salute, Americo Cicchetti, per la quale il farmaco non sarebbe potuto essere somministrato gratuitamente ai neonati e bambini di Puglia, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. Lettera poi smentita dalla comunicazione di Campitello, nel plauso del Board del Calendario per la Vita (alleanza che comprende Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica- SItI, Società Italiana di Pediatria – SIP, Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale – FIMMG, Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG) .
Era stato il presidente della Commissione al Bilancio e alla programmazione della Regione Puglia, Fabiano Amati (Azione) il primo a rivolgersi a Meloni dopo aver letto la comunicazione di Cicchetti, affinché la premier correggesse “questa stortura e rendesse i neonati e bambini italiani uguali”.
La bronchiolite provoca ogni anno nel mondo – tra i bambini di età inferiore a 5 anni – circa 33 milioni di casi di infezioni delle basse vie respiratorie che richiedono assistenza medica, 3,6 milioni di ospedalizzazioni e la morte di oltre 100 mila bambini.
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