La misura è stata decisa oggi dalla Procura. La donna è accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino della sua villetta due neonati da lei partoriti
La Procura di Parma ha disposto gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la 22enne di Traversetolo (Parma) accusata di aver sepolto i corpi dei due neonati da lei partoriti a distanza di un anno nel giardino della villetta del paese emiliano dove vive con la sua famiglia. La donna è accusata di omicidio volontario aggravato – per la morte di uno dei due neonati – e soppressione di cadavere. La svolta nelle indagini è arrivata a oltre un mese di distanza dalla scoperta della presenza di resti umani nell’abitazione della giovane, il 9 agosto scorso. Pochi giorni fa era arrivata la conferma del ritrovamento di un secondo cadavere di neonato, sempre nello stesso giardino.
Madre fidanzato Chiara su arresto: “Finalmente”
“Finalmente“. È il commento che Sonia Canrossi, madre del fidanzato di Chiara Petrolini, ha rilasciato a LaPresse per commentare la notizia dei domiciliari disposti alla 22enne di Traversetolo, in provincia di Parma, accusata dell’omicidio dei suoi due figli neonati, trovati sepolti nel giardino di casa dove la giovane vive con i suoi genitori.
21enne: “Se secondo bimbo fosse nato vivo lo avrei tenuto”
Se “alla domanda sul perché è reticente”, Chiara Petrolini agli inquirenti “non dice di aver ucciso volontariamente, lei ammette di aver tagliato il cordone, e se sul primo è molto vaga, sul secondo dice che è nato, non si capisce bene se vivo o morto, poi lei ha avuto un mancamento. Quando si è svegliata si è accorta che non respirava più. Lei non si aspettava che il bimbo sarebbe nato” e che “se fosse nato vivo lo avrebbe tenuto“. Così il procuratore di Parma Alfonso D’Avino nel corso della conferenza stampa in riferimento al secondo figlio partorito dalla giovane il 7 agosto 2024. In merito alla prima gravidanza “lei dice che il bimbo è nato morto, ‘mi sono limitata a prenderlo e seppellirlo'”.
Procuratore: “Madre accusata di omicidio per uno dei due neonati”
Chiara Petrolini, ai domiciliari da stamani, è accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di parentela per la morte di uno dei due neonati. La giovane deve rispondere anche dell’accusa di soppressione di cadavere di uno dei due neonati e di occultamento di cadavere per l’altro. È quanto spiega la Procura di Parma, in merito al ritrovamento dei due neonati seppelliti nel giardino di una villetta a Traversetolo. Il gip, condividendo la ricostruzione del pm, relativamente all’omicidio pluriaggravato del 7 agosto 2024 e alla soppressione di cadavere del 12 maggio 2023, e ritenendo sussistenti le esigenze cautelari- ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagata, rigettando la richiesta per quanto riguarda il seppellimento del neonato del 7 agosto, “ritenendo il meno grave reato di occultamento di cadavere”. Gli arresti domiciliari sono stati ritenuti dal gip “sufficienti a garantire le esigenze cautelari, sia perché si tratta della prima esperienza detentiva sia in ragione del controllo che sarà esercitato dai familiari conviventi, ritenuto idoneo a neutralizzare il rischio che la ragazza cerchi di attirare nel suo domicilio degli estranei”.
“Abbiamo subito escluso l’infanticidio perché, pur prevedendo la morte del bimbo, questa avviene in condizioni di disagio morale, o di abbandono da parte della madre; tutto questo non è ravvisabile in questo caso, abbiamo una ragazza tutt’altro che in condizioni di disagio, una famiglia con discrete possibilità economiche e non ci sono precondizioni perché si parli di infanticidio”, ha precisato il procuratore D’Aquino in conferenza stampa. “Né – ha aggiunto – si può parlare di procurato aborto perché quello si ha quando la morte è prima del distacco del feto dall’utero materno. Qui c’è bimbo nato vivo e ucciso con il taglio del cordone”.
Procuratore: “Prematuro parlare di incapacità 21enne”
Se ha disturbi? Ci riserviamo di verificare. Più che un problema di capacità o incapacità, è di personalità, è qualcosa che va approfondito perché ciò che ci ha veramente impressionato è il dato di una ragazza che viene descritta come normale, cordiale, che svolge un’attività che la porta quotidianemente a contatto coi bimbi: faceva la baby sitter e ha gestito quest’anno come responsabile un centro estivo per bimbi. Dall’altra parte questo comportamento, che lascia perplessi nel momento in cui si vede cosa fa dopo il parto e dopo aver sepolto il bimbo. Questo ci ha fatti rimanere quasi agghiacciati”. Così il procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino in conferenza stampa che ha elencato cosa fatto dalla giovane subito dopo aver partorito e ucciso il figlio il 7 agosto: “Andare dall’estetista, al bar, mangiare pizza in famiglia, andate in vineria e alla chiusura in un altro bar. Questo ci ha lasciato perplessi perché ci si chiede che cosa c’è dentro. La cosa trova riscontro nella verifica di quanto successo l’anno prima: pochi mesi prima, dopo la morte del figlio, il pomeriggio e il giorno dopo va a fare shopping con le amiche e il solito giro per bar. Tutto questo potrà essere oggetto di valutazione per verificare la personalità, ma parlare di incapacità è prematuro“.
Procuratore: “Sequestrate forbici, una riconosciuta da 21enne”
“Abbiamo sequestrato parecchie forbici, le abbiamo mostrate a Chiara e lei ne ha riconosciuta una”, ha spiegato D’Aquino in conferenza stampa.
Procuratore: “Fatto drammatico che suscita sgomento”
“Siamo di fronte a un fatto drammatico che suscita veramente sgomento per due bambini che non hanno potuto vedere il mondo dopo aver visto la luce; sgomento per la famiglia della ragazza che si trova ad affrontare situazione nella quale mai pensava di trovarsi; per un giovane, fidanzato della ragazza che suo malgrado si è trovato a dover rinunciare per ben due volte a paternità senza sapere nulla e sgomento anche per la ragazza perché al di là delle responsabilità penali che verranno accertati pare una ragazza difficilmente decifrabile e da oggi dovrà prendere coscienza di ciò che è stato e che sarà“. Così il procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino in conferenza stampa sul caso della 22enne, accusata di aver ucciso i due figli neonati, seppellendoli nel giardino di casa.
Da esame dna fidanzato era papà di entrambi i neonati
Le analisi e gli accertamenti sul dna hanno messo in luce che “il padre biologico” di entrambi i bambini era il fidanzato della Petrolini. Il giovane, insieme con sua famiglia, ha sempre sostenuto di essere all’oscuro delle due gravidanze.
Procuratore: “Primo neonato trovato con parte cordone ombelicale”
Il primo neonato trovato nel giardino della villa di Traversetolo il 9 agosto, due giorni dopo essere nato e ucciso il 7 agosto, dopo che i cani avevano scavato una buca e portato il corpo allo scoperto “viene trovato con parte del cordone attaccato al corpo, in posizione fetale. A poca distanza si trova asciugamano e c’è una buca e si coglie il collegamento: da questo si deduce che il corpicino è stato sepolto”. Così il procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino in conferenza stampa sul caso della 22enne, accusata di aver ucciso i due figli neonati, seppellendoli nel giardino di casa.
Procura: “Secondo neonato nato vivo, morto dissanguato”
Il bambino era nato vivo, aveva “eseguito atti respiratori validi”, la morte “era dovuta ad uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali, dal momento che il taglio del cordone ombelicale con mancata occlusione meccanica delle sue due arterie e della sua vena” che ha “determinato un profuso sanguinamento con anemizzazione repentina e decesso del neonato”. È quanto emerso dalla relazione preliminare di autopsia sul corpicino del secondo neonato ritrovato a Traversetolo, come scrive la Procura, guidata da Alfonso D’Avino.
Procuratore: “Su web ricerche su come abortire”
“Dall’analisi della cronologia delle ricerche su internet si possono evincere due elementi: la necessità, la tendenza e la voglia di nascondere in tutti i modi e a tutti il suo stato di gravidanza; la seconda la finalità di sopprimere la vita che cresce al proprio interno“, ha aggiunto D’Avino in conferenza stampa. Tra le ricerche sul web effettuate da Chiara Petrolini c’è anche quella su “dopo quanto puzza un cadavere“.
Le ricerche erano diverse: “su come fare sesso senza che si sappia della gravidanza, su come indurre il parto, sul travaglio meno doloroso possibile, varie le ricerche sull’aborto. Tutte queste ricerche portano a ritenere che, sin dall’inizio, fosse questo il suo obiettivo, ma ciò che sembra più difficile da giustificare sono due ricerche fatte nel corso del tempo: la visualizzazione di un video su come si decompone un corpo, nel febbraio 2024, fino alla ricerca, fatta alle 7 del mattino dopo il parto, avvenuto intorno alle 3, su dopo quanto tempo puzza un cadavere. Queste lasciano perplessi”, ha detto il procuratore capo aggiungendo che “tra le centinaia di ricerche analizzate non ce n’è una contraria o qualcosa di diverso”.
Procuratore: “Ragazza ha pianto, non so se è pentita”
Chiara Petrolini, nel parlare con gli inquirenti “ha avuto qualche momento di pianto, pentita non lo so, registro come dato obiettivo che in qualche momento ha pianto”, ha sottolineato D’Avino.
Pm: “21enne aveva deciso che bimbo non sarebbe sopravvissuto a parto”
Chiara Petrolini “aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà”. È questa per il pubblico ministero la risposta a diverse domande relative alla vicenda dei neonati sepolti in giardino a Traversetolo, in provincia di Parma, che hanno spinto i magistrati di Parma a chiedere la premeditazione che è stata accolta dal gip. Il parto è avvenuto il 7 agosto scorso, “poco più di un giorno prima della data prevista per il viaggio” in America, e “posto che, fino a quel momento nessuno sapeva della gravidanza di Chiara, come avrebbe fatto” la 21enne “a partire per gli Stati Uniti in condizione di gravidanza pressochè a termine? E, nel più che improbabile caso di imbarco, come avrebbe partorito negli Stati Uniti, peraltro alla costante presenza di padre, madre e fratello?”.
E ancora: “Se, come è avvenuto, a seguito di accorgimenti che la ragazza verosimilmente ha posto in essere, il parto c’è stato il 7 agosto, come avrebbe potuto giustificare la presenza in casa di un neonato, alla vigilia della partenza, al cospetto dei genitori completamente ignari della gravidanza? Con quale argomentazione, e con quale coraggio” Petrolini “avrebbe potuto confessare al fidanzato di aver partorito un bambino di cui il fidanzato non aveva mai avuto modo di sospettare la scomoda presenza? Con quale giustificazione Chiara si sarebbe presentata alle amiche, con le quali condivideva tutto, fino alla marijuana, in compagnia di un bambino che, per l’assenza totale di indizi di gravidanza, sarebbe apparso come piovuto dal cielo?”.
Procura: “Mai visite mediche e condotta incompatibile con gravidanza”
Sono diversi gli elementi che hanno spinto il pm a chiedere la premeditazione come aggravante dell’omicidio di uno dei due neonati ritrovati nel giardino della villetta a Traversetolo, in provincia di Parma, per i quali è ai domiciliari Chiara Petrolini, 21 anni. Nessuna visita medica, una condotta incompatibile con la gravidanza e le ricerche in Rete sono elementi, per gli inquirenti, del “disegno che Chiara Petrolini ha maturato fin dalle prime battute della gravidanza o comunque da quanto ha iniziato a prendere coscienza della gravidanza stessa: la soppressione del proprio figlio, prima, in occasione, o dopo il parto”.
Indicativo della premeditazione, scrivono, è aver “sistematicamente eluso, per tutto il periodo della gravidanza, qualsiasi accertamento medico, diagnostico, strumentale teso a verificarne il regolare andamento”. Di fronte al “passaggio fondamentale” della rottura delle acque, “la ragazza prosegue imperterrita per la sua strada, senza consultare chicchessia nè determinarsi a rivolgersi ad una struttura sanitaria per la gestione del parto imminente”. Parallelamente la giovane si affida al web per acquisire “quelle notizie-consigli-suggerimenti-curiosità che solo una struttura sanitaria avrebbe potuto e dovuto esporle: ne sono testimonianza le tantissime ricerche testuali che Chiara effettua quotidianamente, e più volte nella stessa giornata”. Ricerche che “non sono affatto neutre”, ma che appaiono “in gran parte funzionali” al disegno di liberarsi del neonato.
Procuratore: “Difficile trovare movente ma no errore”
Su quanto avvenuto nella villetta di Vignale di Traversetolo “è difficile trovare movente in una scelta del genere: ciò che ci lascia pensare è che, se si fosse trattato di un ‘errore’ e quindi non so come si partorisce, taglio il cordone e mi viene male, come faccio a ripetere a distanza di poco meno di un anno lo stesso percorso?”, ha aggiunto D’Avino.
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