Antonia Lopez sarebbe morta per errore: l'obiettivo doveva essere un 20enne che era con lei, Eugenio Palermiti, ritenuto un emergente dell'omonimo clan
Un 21enne è stato fermato per l’uccisione di Antonia Lopez, 19 anni, avvenuta al Bahia beach di Molfetta (Bari), nella notte tra sabato e domenica. Originario del capoluogo pugliese e già noto alle forze dell’ordine, è ritenuto il materiale esecutore dell’omicidio. Lo apprende LaPresse da fonti investigative, secondo cui l’obiettivo doveva essere un 20enne che era con la ragazza, Eugenio Palermiti, ritenuto un emergente dell’omonimo clan del quartiere Japigia di Bari. Sei i colpi sparati con il giovane che è rimasto solamente ferito. Le indagini, condotte dai carabinieri, sono coordinate dalla Dda locale.
La 19enne era la nipote di Ivano Lopez, ucciso in un agguato a settembre 2021. Quell’omicidio, secondo le indagini, fu commesso nell’ambito della guerra tra clan, per conto dei gruppi Capriati e Parisi-Palermiti in lotta con gli Strisciuglio.
Il killer
Michele Lavopa – 21 anni, di Bari – avrebbe ammesso la “paternità dell’accaduto”. È quanto emerge dal fermo di cui LaPresse ha preso visione. Nel corso dell’interrogatorio, alla presenza del difensore di fiducia, ha riferito di aver raggiunto il locale “unitamente alla fidanzata e a un gruppo di amici, senza alcuna intenzione belligerante, portando con sé una pistola calibro 7,65, per difendersi da eventuali aggressioni, come accade ormai nei locali notturni baresi”.
La dinamica
Il ragazzo di 21 anni, stando a quanto emerso, avrebbe agito al culmine di un litigio sorto per futili motivi. Almeno sei i colpi di arma da fuoco sparati in direzione di un gruppo di giovani presenti all’interno di un locale. I proiettili, oltre ad uccidere la 19enne, hanno raggiunto altri quattro uomini, due 20enni, un 25enne e un 22enne, tutti medicati e ricoverati all’ospedale di Bari, non in pericolo di vita.
L’alterco nel locale
Lavopa ha riferito che quella notte aveva “notato con i suoi amici, la presenza del gruppo capeggiato da Eugenio Palermiti, che gravitava vicino la loro postazione” e che avendo avuto “dei regressi”, “per non essere infastiditi” lui e i suoi amici sarebbero andati in un’altra zona del locale. Mentre di spostavano, secondo la versione del fermato, avrebbe ricevuto “offese e minacce dalla comitiva di Palermiti”. Quest’ultimo secondo il 21enne, “nel corso dell’alterco, tentava di estrarre un’arma scatenando la sua reazione di fuoco”. Il killer ha anche riferito che dopo l’azione, è fuggito a piedi dal locale ed è stato “recuperato da alcune ragazze della sua compagnia” rientrando così al quartiere San Paolo di Bari. A questo punto, con l’auto di un suo amico e assieme a un altro ragazzo, si sarebbero recati in agro di Bitonto per nascondere la pistola e si sarebbero disfatti degli indumenti indossati in discoteca.
La pistola ancora non è stata trovata
Non è ancora stata trovata la pistola usata per l’omicidio di Lopez, si tratta di una calibro 7,65. Le ricerche sono iniziative nella tarda serata di ieri e sono andate avanti per due ore.
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