Uno scenario da guerriglia urbana con assalti alle forze dell'ordine e tafferugli segnalati in diverse zone della città

Doveva essere una festa, è diventato uno scenario da guerriglia urbana da Marassi a Brignole con assalti alle forze dell’ordine e scontri segnalati in diverse zone della città che hanno provocato almeno otto tra feriti e contusi, non in gravi condizioni ma che hanno avuto necessità di essere ricoverati in ospedale. Effetti della lunga notte post derby di Coppa Italia a Genova, dove i prodromi degli scontri erano già cominciati nel pomeriggio a sette ore di distanza dalla partita e sono proseguiti in serata nella notte, prima ancora che il match fosse effettivamente terminato.

Forse non hanno visto neanche il risultato finale della partita le frange di violenti che sono uscite dallo stadio Luigi Ferraris prima del fischio finale e si sono compattate e raccolte sotto la gradinata sud e sotto la nord pronte allo scontro; in mezzo circa 300 uomini delle forze dell’ordine, polizia e carabinieri in assetto antisommossa, con mezzi blindati, gli scudi e i lacrimogeni che sono partiti in fretta per tenere separate le due fazioni e contenere i facinorosi. Al momento sarebbero dieci i fermati per gli scontri ma le forze dell’ordine lavoreranno nelle prossime ore per identificare i violenti che hanno provocato scontri e assalti a volto coperto, vestiti di nero, armati di spranghe bastoni e che a colpi di petardi bombe carta e lanci di bottiglia hanno messo a ferro e fuoco un quartiere. Via Bobbio, corso De Stefanis e anche la parte finale di via Canevari il teatro degli scontri più pesanti. Nel corso della serata è rimasto ferito al volto anche un agente di polizia colpito con ogni probabilità o da una bottigliata o da un lancio di oggetti.

I mezzi blindati hanno attivato anche gli idranti per cercare di disperdere i violenti che hanno reagito a salendo una camionetta della polizia a colpi di spranga scagliando bastonate e anche cartelli di divieto raccolti lungo la strada. Ancora presto per fare un bilancio finale di ma le indagini sono aperte per risalire ai responsabili delle violenze e degli scontri di ieri sera.

Scontri derby Genova, 29 soccorsi di cui 26 tra forze dell’ordine

Sono in tutto 15 i poliziotti e 11 i carabinieri che hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova ieri dopo gli scontri di piazza in seguito al derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria. Questa mattina il bollettino del San Martino riporta che, del totale dei feriti, 12 sono entrati in pronto soccorso a tarda sera, tre durante il pomeriggio di ieri con i primi tafferugli. Tutti i pazienti in questione sono stati dimessi con prognosi variabili. Sul fronte dei civili, tre quelli coinvolti a vario titolo negli scontri, portati in ospedale in codice giallo, visitati i e dimessi: uomo di 32 anni, uno di 24 e un 19enne. Sono state ore particolarmente complicate all’interno degli ospedali con un iper afflusso derivante da quanto accaduto su piazza che però non ha impattato sulla regolare attività del Pronto Soccorso.

Piantedosi: “A Genova episodi inaccettabili, misure più incisive” 

 “Quanto accaduto in occasione del derby Genoa-Sampdoria non ha nulla a che fare con il calcio e con i valori che questo sport sa trasmettere. Episodi inaccettabili commessi da chi va allo stadio con l’unico scopo di alimentare disordini. La mia solidarietà e la mia vicinanza a tutti gli operatori delle Forze di polizia rimasti feriti”. Lo scrive su X il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“Siamo decisi a contrastare ogni forma di violenza contro le nostre Forze dell’ordine. Anche per questo il Governo, con il disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera, ha posto come priorità misure più incisive per tutelarle”, conclude. 

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