Dall'ordinanza del gip di Milano emerge che il rapper era in 'rapporti' con il capo della curva del Milan
Il 26 ottobre dello scorso anno, Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez (non coinvolto nell’operazione di stamani e non indagato), si rivolge ai capi del tifo organizzato del Milan per sponsorizzare la sua bevanda, la Boem. La richiesta di Fedez è di poter “somministrare la bevanda all’interno dello Stadio in occasione delle partite. Luca Lucci si dice “non soltanto disponibile a intercedere” per realizzare la richiesta, ma attesa in questo modo “la sua capacità di poter mettere in atto un intervento trasversale all’interno dello stadio”. È quanto si legge nell’ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro.
Il 14 novembre, Fedez chiede conto degli sviluppi della sua richiesta. È del giorno successivo, il 15 novembre, una conversazione tra Luca Lucci, arrestato stamani, e Luciano Romano detto ‘Ciano’, al quale il capo ultras rossonero chiedeva di “impegnarsi” per commercializzare la Boem allo stadio. A partire dalla metà di dicembre, “si sono potute rilevare delle novità importanti in ordine alla commercializzazione della bevanda”. In aggiunta, Fedez a Lucci una “persona fidata che potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia“.
Il 2 gennaio 2024, Fedez contatta nuovamente Lucci e organizzano una cena a casa del capo ultras rossonero. L’incontro, secondo i magistrati, era finalizzato a “tessere preliminari accordi” per l’acquisizione, “in società tra di loro” della discoteca Old Fashion di via Settembrini. Nei giorni successivi, Fedez telefona a Lucci raccontando di avere “avuto prodromici rapporti con Stefano Boeri, in qualità di presidente della Triennale”, al cui interno ha sede la discoteca.
Fedez spiega di aver intenzione di voler coinvolgere anche Lucci nella gestione della discoteca, ma di porsi il problema di “come inserire” la sua figura. È in questo contesto che si inserisce la vicenda dell’aggressione a Cristiano Iovino, personal trainer dei vip, una vicenda di “indubbio interesse per le indagini, non certo per la presenza di Fedez, quanto piuttosto perché l’episodio comprova come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta”.
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