Gabriele Rubini è stato oggetto di un'informativa per istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale
La Digos ha denunciato alla Procura di Milano per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, per le parole sugli “agenti sionisti” pronunciate sabato sera nel capoluogo lombardo durante l’incontro ‘Senza se e senza ma con la resistenza palestinese’ organizzato dai Carc nell’ambito della ‘Festa nazionale della Riscossa popolare’ che si teneva al Gratosoglio autogestita. “Se c’è qualcuno che non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri dove sa che all’interno di quelle case abitano degli agenti sionisti: 3,80 euro di bomboletta e comincia a scrivere“, ha detto chef Rubio. L’informativa della polizia di Stato inviata alla Procura guidata da Marcello Viola riguarda non solo lo chef ma anche gli episodi avvenuti il 28 settembre nel corso della manifestazione pro-Palestina – che, come ogni sabato dall’inizio della guerra, si è svolta per le strade di Milano – in cui sono stati esposti cartelli con lo stesso appellativo (“agente sionista”) rivolti alla senatrice a vita, Liliana Segre, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il presidente di Stellantis John Elkann, Riccardo Pacifici, ex presidente della comunità ebraica di Roma, Francesco Giubilei, editore e giornalista, e Marco Carrai, imprenditore e console onorario d’Israele in Toscana.
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