Arresti ultras, Fedez e la telefonata a Lucci per l’Old Fashion. Triennale: “Proposte mai prese in considerazione”

Il nome del locale notturno, che si trovava negli spazi della Fondazione, è finito nelle carte dell'inchiesta che ha decapitato le tifoserie di Inter e Milan

La Fondazione Triennale Milano chiarisce in una nota di non aver mai preso in considerazione proposte per l’acquisizione della discoteca Old Fashion. Il comunicato è stato diffuso dopo che il nome del celebre locale milanese, che si trovava nel parco Sempione e che ha chiuso i battenti a fine 2023, è finito nelle carte dell’inchiesta che hanno portato all’arresto di decine di esponenti delle curve di Inter e Milan, in particolare in alcune conversazioni tra Luca Lucci, uno dei capi ultras rossoneri finiti in manette,Fedez.

“Fondazione La Triennale di Milano, che dal 31 gennaio 2024 è tornata in possesso dei locali utilizzati dalla discoteca Old Fashion, ha scelto un anno fa di realizzare, gestendolo autonomamente, uno spazio dedicato all’ascolto e alla musica dal vivo; le numerose proposte di gestione, pervenute da soggetti terzi, non sono mai state prese in considerazione per la volontà di ampliare e rendere ancora più coerenti tra loro le attività di Triennale Milano”, si legge nel comunicato. 

Il rapporto tra Fedez e Lucci

Il 2 gennaio 2024 il rapper milanese contatta Lucci e organizzano una cena a casa dell’esponente della curva. Secondo i magistrati l’incontro era finalizzato a “tessere preliminari accordi” per l’acquisizione, “in società tra di loro” della discoteca Old Fashion di via Settembrini. Nei giorni successivi, Fedez telefona a Lucci raccontando di avere “avuto prodromici rapporti con Stefano Boeri, in qualità di presidente della Triennale”, al cui interno ha sede il locale notturno. L’artista spiega di aver intenzione di voler coinvolgere anche il capo ultras nella gestione della discoteca ma di porsi il problema di “come inserire” la sua figura.

Fedez, Lucci e la bibita da sponsorizzare allo stadio

Fedez si rivolge ai capi del tifo organizzato del Milan anche per altro: per sponsorizzare la sua bevanda, la Boem, e lo fa il 26 ottobre dello scorso anno. La richiesta del rapper, che non è indagato, è quella di poter “somministrare la bevanda all’interno dello Stadio in occasione delle partite. Luca Lucci si dice “non soltanto disponibile a intercedere” per realizzare la richiesta, ma attesa in questo modo “la sua capacità di poter mettere in atto un intervento trasversale all’interno dello stadio”. È quanto si legge nell’ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro. Il 14 novembre, Fedez chiede conto degli sviluppi della sua richiesta. È del giorno successivo, il 15 novembre, una conversazione tra Luca Lucci, arrestato ieri, e Luciano Romano detto ‘Ciano’, al quale il capo ultras rossonero chiedeva di “impegnarsi” per commercializzare la Boem allo stadio. A partire dalla metà di dicembre, “si sono potute rilevare delle novità importanti in ordine alla commercializzazione della bevanda”. In aggiunta, Fedez chiede a Lucci una “persona fidata che potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia”. 

La vicenda dell’aggressione a Cristiano Iovino, personal trainer dei vip, è legata a questo contesto ed è di “indubbio interesse per le indagini, non certo per la presenza di Fedez, quanto piuttosto perché l’episodio comprova come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta”.