L'autore Ivan Fedele: "Il racconto è nato in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Quando si lavora con la disabilità occorrono passione, empatia e affetto"
Pallina non sorride, non risponde agli stimoli, non interagisce. Ma non può rimanere da sola: ‘Pallina, la farfalla blu che non sorrideva’ (Mea editrice) è la storia di un insetto affetto da autismo che viene presa per mano dagli altri insetti del Regno Arcobaleno. Scritto da Ivan Fedele, maestro di scuola elementare, il libro, come ha spiegato a LaPresse, è “una storia di amicizia ed empatia”, nata dall’esperienza. Fedele, attore di teatro, comico di Made in Sud, soprattutto è un maestro. Uno che da oltre 20 anni tiene laboratori di teatro integrato che unisce, cioè, “bambini con e senza disabilità: un posto dove la diversità diventa arricchimento per tutti”. La storia di Pallina “nasce in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Mi chiesero di cercare una storia per raccontare l’autismo ai bambini e non trovai niente – racconta -. Mi dissi: ‘Perché non scriverla io?’. Così sono nati Pallina e tutti gli altri insetti che la accolgono, la prendono per mano. Mi sono ispirato anche a dinamiche reali legate al peer tutoring che andavano avanti da un po’ nella mia sezione”. Dopo le parole, sono arrivati i disegni che arricchiscono il volume destinato a grandi e piccini, realizzati da un’altra maestra, Chiara Finizio. Il primo ‘giro’ della storia è stato nella scuola dell’infanzia Novaro a Napoli, attraverso il ‘Kamishibai’, il teatrino d’immagini di origine giapponese utilizzato dai cantastorie. “Le marionette mi introducevano prima della lettura animata della storia di bambini”, prosegue Fedele. Dato il gradimento, l’autore ha pensato di contattare un editore che ha portato nelle librerie la storia di Pallina. “Quando si lavora con la disabilità occorrono la passione, l’empatia, l’affetto, inteso proprio come affectus, sentimento di benevolenza verso chi ti sta accanto”, spiega Fedele, “lavoro con i bambini a 360 gradi. A scuola come insegnante, ai corsi di teatro come formatore teatrale, in estate come organizzatore di centri estivi. Lavorare con i bambini è stimolante e arricchente. Ed è la mia vocazione. Regalare un sorriso ai bambini. Un bambino felice oggi sarà un adulto sereno ed equilibrato domani. Noi educatori che lavoriamo con i bambini abbiamo tra le mani qualcosa di molto prezioso e delicato: il futuro”.
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