Il legale Gioacchino Genchi: non sia capro espiatorio

L’incompetenza territoriale dell’autorità giudiziaria di Napoli, in favore di Perugia, e, in caso di sussistenza delle esigenze cautelari, la sostituzione della detenzione in carcere con una misura cautelare meno afflittiva. Sono le richieste presentate al Tribunale del Riesame di Napoli dall’avvocato Gioacchino Genchi, difensore di Carmelo Miano, l’hacker 24enne arrestato lo scorso 1° ottobre nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli con l’accusa di accesso abusivo aggravato a strutture informatiche e diffusione di malware. La richiesta di trasferimento degli atti a Perugia era stata già presentata in sede di interrogatorio di garanzia e respinta dal giudice per le indagini preliminari, in quanto nel dominio postale @giustizia.it più volte violato da Miano rientrano anche i magistrati di Perugia, compreso il procuratore. La difesa di Miano ha fatto notare che non risultano accessi dell’hacker in alcuna casella di posta elettronica istituzionale di magistrati del Distretto giudiziario di Perugia, come precisato dallo stesso 24enne in un manoscritto autografo che ha spiegato di non aver interesse a consultare la posta elettronica istituzionale dei magistrati che non hanno svolto indagini nei suoi confronti. Di contro, Miano avrebbe violato le caselle mail di diversi magistrati del distretto napoletano, compreso quella del procuratore Nicola Gratteri. Secondo l’avvocato Genchi è quindi “illogico e infondato” il rigetto dell’eccezione difensiva. Per quanto riguarda le esigenze cautelari, invece, l’avvocato ha sottolineato come Miano, pur essendo a conoscenza delle indagini nei suoi confronti, non si sia recato all’estero né tantomeno lo farebbe in caso di scarcerazione e se fosse sottoposto agli arresti domiciliari.

“È giusto che Carmelo Miano paghi il suo conto con la giustizia per le condotte di reato che ha commesso, senza che però lo stesso diventi il capro espiatorio della lacune dei dispositivi e delle policy di sicurezza dei sistemi informatici istituzionali nei quali ha abusivamente acceduto, per i quali deve comunque essergli riconosciuto il merito di avere contribuito a disvelarne la criticità, con i rischi e i pregiudizi per la segretezza e sicurezza delle informazioni ivi registrate che, eccetto i dati delle indagini che lo riguardavano, sono stati assolutamente contenuti”, sostiene l’avvocato Genchi, difensore di Carmelo Miano. Il legale ha presentato ricorso al Riesame chiedendo il trasferimento degli atti all’autorità giudiziaria di Perugia e, qualora fossero confermate le esigenze cautelari nei confronti di Miano (attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma), la sostituzione della misura cautelare della detenzione in carcere con una misura meno afflittiva.

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