Roma, arrestato per corruzione direttore generale Sogei. Perquisito referente italiano Musk

Il dirigente sarebbe stato sorpreso con una presunta tangente da 15mila euro

Tangenti per aggiudicarsi gare d’appalto milionarie in Sogei. In manette sono finiti il direttore generale della Sogei, Paolino Iorio, e il Ceo delle società Italware e Itd Solution, Massimo Rossi, nell’ambito di un’inchiesta del pool di magistrati della Procura di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione. Corruzione e turbativa d’asta le accuse che i pm romani contestano agli arrestati e ai 18 indagati. Il faro degli inquirenti romani è stato puntato anche su 15 società informatiche e di software che sono state iscritte sul registro degli indagati per una presunta violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità penale, civile e amministrativa delle aziende i cui dipendenti e manager commettono violazioni di legge nell’esercizio delle loro funzioni.

Iorio sorpreso con una presunta tangente di 15mila euro

Le indagini intanto proseguono. Infatti gli investigatori della Guardia di Finanza del nucleo di polizia economico finanziaria, durante le perquisizioni, fisiche e virtuali su dispositivi informatici hanno acquisito elementi che porterebbero ad altri ministeri che avevano contatti con la rete di imprenditori e manager delle società indagate per altri affidamenti, come il ministero dell’Interno, quello della Difesa fino allo Stato Maggiore della Difesa. Il dg di Sogei sarebbe stato sorpreso con una presunta tangente di 15mila euro che, secondo le accuse, aveva appena intascato da Massimo Rossi. Secondo quanto si apprende, Iorio avrebbe intascato la presunta tangente da Rossi che, per conto della Italware, partecipava a un bando di gara per aggiudicarsi un appalto.

Indagato il referente italiano di Musk

Tra gli indagati figura anche il nome di Andrea Stroppa, 38 anni, residente a Tor Pignattara, ‘referente di Elon Musk in Italia’. Secondo la ricostruzione dei finanzieri delegati per le indagini, un altro indagato, un capitano di Vascello della Marina Militare, “nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo, Andrea Stroppa”. Al vaglio dei pm romani, un documento riservato della Farnesina che Stroppa avrebbe ricevuto dall’ufficiale di Marina, indagato per concorso in corruzione, redatto a margine di una riunione che si tenne lo scorso 29 agosto “dove prendeva parte in virtù del proprio ruolo di militare in forza al Sesto Reparto dello Stato Maggiore Difesa, avente ad oggetto la valutazione del progetto finalizzato all’impiego, con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana SpaceX”. “In cambio accettava la promessa da Stroppa, nell’ambito di una più ampia attività di agevolazione rispetto agli interessi della multinazionale SpaceX, della conclusione di un contratto di fornitura tra tale società e la Olidata Spa, e la susseguente stipula di un ulteriore contratto di partnership tra Olidata e una società partecipata occultamente dal militare”.

Le reazioni di Sogei e Stroppa

“Noi estranei” e “piena fiducia nella magistratura”, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. “Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”, ha precisato Sogei in una nota. “Abbiamo completa fiducia nella magistratura”, hanno sottolineato i vertici della società. Nel pomeriggio arriva anche il punto di vista del punto di riferimento italiano di Elon Musk. In un post su X, un utente gli chiede se può rispondere alle accuse. Netta la risposta di Stroppa – che sul social si fa chiamare ‘Claudius Nero’: “Certo, non vedo l’ora”.