Oggi i funerali dello studente vittima di episodi di bullismo
“Non ce la faccio più”. Non voleva più andare a scuola il 15enne morto suicida a Montignano, frazione di Senigallia, nell’Anconetano, e aveva chiesto aiuto ad un insegnante di sostegno, ma invano. “Ho spiegato al professore che voglio andare via dalla scuola”, avrebbe scritto negli ultimi messaggi inviati su WhatsApp alla madre, secondo quanto confermano fonti investigative. “Ma lui non fa nulla”. Il giovane però non ha mai fatto riferimento esplicitamente di essere vittima di bullismo. Si è tolto la vita domenica sera con la pistola d’ordinanza del padre, vigile urbano.
A Senigallia i funerali del 15enne
Oggi a Montignano si sono tenuti i funerali del ragazzino e il Comune della città marchigiana ha dichiarato lutto cittadino. Centinaia le persone presenti, molti i giovanissimi che hanno voluto dare l’ultimo saluto allo studente.
Per lui una bara bianca e fiori dello stesso colore. La chiesa gremita.
“Il regalo bello che possiamo fare a Leonardo – ha detto l’officiante – è vivere il doppio, per noi e per lui quel pezzo di vita che non è riuscito a vivere”. Perché “la vita è bella, e una via d’uscita ai nostri problemi c’è sempre. Tante cose sono state dette in questi giorni. Con calma e lucidità più avanti potremo fare luce sulle circostanze concrete delle sue sofferenze e della sua morte. Soprattutto facciamo fiorire in noi un nuovo senso di responsabilità, essere responsabili gli uni degli altri, esercitando l’arte a volte faticosa di ascoltare. Ma anche quella altrettanto faticosa di farci capire. Dispiegando gli uni verso gli altri accoglienza cordiale, rispetto delicato, capacità di empatia, di sensibilità e tenerezza. Perché la vita è fragile, da maneggiare con cura”.
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