Il maresciallo Antonio Silvestre: "Massima attenzione, recarsi subito a denunciare"
Massima attenzione all’uso dei ‘tag’ di localizzazione: si configurano come la nuova frontiera dello stalking. E’ l’allarme dei carabinieri. Dopo il caso del calciatore Juan Jesus seguito con un AirTag, i carabinieri di Napoli hanno arrestato ieri un 43enne che pedinava l’ex moglie seguendo le tracce del Gps sul cellulare lasciate proprio da un tag piazzato nell’auto, aggredendo poi la donna che si trovava insieme al nuovo compagno. “I sistemi di tracciamento Bluetooth nascono con la finalità di permettere alle persone di ritrovare i propri oggetti smarriti, come una borsa o delle chiavi. Però purtroppo vengono utilizzati anche in maniera illecita per tracciare degli spostamenti, come nei recenti casi di stalking”, conferma il maresciallo Antonio Silvestre del Nucleo Investigativo di Napoli sul funzionamento di questi dispositivi. “Le case produttrici per arginare questo utilizzo inappropriato – spiega Silvestre – hanno implementato dei sistemi di alert, come far giungere una notifica sullo smartphone della persona che è nelle vicinanze di questi dispositivi per un determinato tempo, oppure facendogli emettere un avviso acustico in maniera sistematica”. I consigli sono “di dare massima attenzione a questi avvisi e di non sottovalutarli” afferma il maresciallo. In caso di individuazione del tag, l’invito è “di recarsi immediatamente presso una stazione dei carabinieri per denunciarne il rinvenimento. Noi svolgeremo tutte le indagini del caso, sia tipo informatico che tradizionale per individuale la persona che lo ha installato”, conclude.
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