Alberto Manenti nel corso della sua deposizione davanti ai giudici della Corte d'Assise di Roma: "Non lo conoscevamo"
Giulio Regeni non era uno 007. Lo ha assicurato Alberto Manenti, ex direttore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), nel corso della sua deposizione davanti ai giudici della Corte d’Assise di Roma e al procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi e all’aggiunto Sergio Colaiocco, nel processo per il rapimento, la tortura e l’omicidio del ricercatore friulano assassinato in Egitto nel 2016. “Non lo conoscevamo e, soprattutto, non era un agente del Servizio Italiano. Non lo conoscevamo e non risultano elementi di conoscenza diretta o indiretta con lui. Chiesi ai Servizi inglesi se Giulio fosse una loro fonte e mi è stato detto di no e comunicai tutto questo”, ha detto Manenti.
Direttore Aise: “National security attivò Gis egiziano”
Il mio omologo egiziano, quando venne contattato, (il 27 gennaio del 2016, ndr) “non sapeva nulla, ma mi assicurò che si sarebbe attivato. Il 2 febbraio mi disse di avere attivato la National Security che a sua volta aveva attivato un team ad hoc”, ha affermato in aula Giovanni Caravelli, direttore dell’Aise e all’epoca dei fatti vicedirettore.
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