Il leader di Rifondazione Comunista Acerbo: “Noi gente di pace, loro di guerra”

Sono oltre un migliaio le persone che hanno sfilato per le strade di Pescara per il corteo No G7, organizzato in occasione della conclusione dei lavori della riunione ministeriale a tema Sviluppo che ha avuto luogo nel capoluogo adriatico dal 22 al 24 ottobre. I manifestanti hanno colorato la città, marciando in maniera pacifica con bandiere, striscioni, balli e cori. Tanti gli slogan pacifisti, contro le guerre in corso nel mondo, su tutte quella in Medioriente. Rimarcate anche lotte più locali, come quella contro quello che considerano uno sperpero economico per l’organizzazione del meeting dei grandi del mondo, denunciando una cifra spesa di oltre 1 milione e 150mila euro, che contrasta con la situazione economica difficile della città.

Il corteo è stato dedicato, oltre che alle vittime di Gaza, ai 250mila etiopi morti durante la Seconda guerra mondiale con l’iprite, un gas prodotto proprio a Bussi, in provincia di Pescara. Numerosissime le sigle presenti, dalla società civile e dagli organi politici: CGIL, ANPI, Cobas, il Coordinamento disarmare la pace, Unione studenti Medi, ma anche AVS e Rifondazione Comunista. Proprio il segretario nazionale di quest’ultima, Maurizio Acerbo, ha raccontato a LaPresse i motivi di questa protesta: “Il G7 è un’alleanza di guerra. Anche in questo vertice non hanno scritto una riga di condanna per il genocidio in atto a Gaza e per i crimini che sta commettendo Netanyahu, armato dai paesi del G7 stessi”, denuncia Acerbo, che rimarca: “Qui c’è gente di pace, mentre al G7 ci sono governi che non solo fanno la guerra a mezzo mondo, ma la fanno anche a noi, perché sono gli stessi governi che hanno deciso di tagliare la spesa per la sanità, la scuola, il lavoro, gli enti locali e i bisogni della popolazione. L’unica spesa che aumenta, anche in Italia, è quella militare”. “Voglio ricordare che per questa pantomima di cui non si è accorto nessuno e che serviva solo al governo a fare un po’ di pubblicità – sottolinea il segretario – è costata 1 milione di euro e passa. Per tutto ciò che accade a Gaza stanziamo 25 milioni di euro. Davvero prendono in giro l’intelligenza delle persone”, conclude Acerbo.

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