Coinvolta anche società intelligence dell'ex guardia corpo Berlusconi

Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, e il banchiere-finanziere Matteo Arpe sono indagati nell’inchiesta della Dda di Milano e Direzione nazionale antimafia sullo spionaggio alle banche dati pubbliche di Inps, guardia di finanza, agenzia delle entrate e altre e che ieri pomeriggio ha portato all’arresto ai domiciliari di quattro persone, fra cui l’ex ‘super poliziotto’ Carmine Gallo, 2 misure interdittive disposte dal gip Fabrizio Filice e il sequestro di alcune società, fra cui la Equalize srl controllata al 90% dal presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali. In particolare Del Vecchio jr. avrebbe commissionato ricerche di informazioni durante la complicata vicenda ereditaria della dinastia industriale che, attraverso Delfin, possiede azioni di Mediobanca, Generali, Luxottica e altre.

Coinvolta anche società intelligence dell’ex guardia corpo Berlusconi

Nell’inchiesta è coinvolta anche la società di sicurezza e intelligence SKP, che annovera fra i fondatori Luca Antonio Tartaglia, ex guardia del corpo di Silvio Berlusconi. Il coinvolgimento attraverso ex dipendenti della SKP nell’inchiesta del pm Francesco De Tommasi e il sostituto Antonio Ardituro della Dna, con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese, è stato anticipato questa mattina da La Stampa e confermato da fonti investigative. Il gruppo conta tra i fondatori l’ex poliziotto Roberto Lombardi, 32 anni nelle forze dell’ordine prima di darsi al privato, e Daniele Rovini. È nato nel 2004 per occuparsi di vigilanza, investigazioni, ronde, videosorveglianza, security nelle discoteche e nei locali di Milano per poi virare il proprio business verso un profilo industriale di alto livello. Offre servizi e soluzioni che arrivano fino all’intelligence, l’anti-pirateria, strumenti per forze di polizia giudiziaria e Procure. La Equalize srl, al centro del fascicolo con le ipotesi a vario titolo di associazione a delinquere, intercettazioni illegali, accesso abusivo a sistema informatico, corruzione e violazione di segreto, è stata fondata da Gallo, per decenni collaboratore di magistrati come l’ex capo dell’Antiterrorismo milanese, Alberto Nobili di cui è stato testimone di nozze. L’ex poliziotto 66enne è amministratore delegato della società con il 5% delle quote. Il resto delle azioni è in mano al presidente Pazzali, 60 anni, già manager nel settore pubblico e privato in EUR, Vodafone, Fiera Milano, Sogei. La Equalize con 1,9 milioni di euro di giro d’affari e 648mila euro di utile nel 2023 si occupa di servizi di “gestione dati e informazioni commerciali” e “reti informatiche”, “investigazioni” e “verifiche dei sistemi di controllo”, management reputation. Da quanto si apprende da fonti investigative a essere indagato per associazione a delinquere è Daniele Rovini nel filone dell’inchiesta che riguarda il gruppo di intelligence privata SKP.

Pm: “Decine di indagati e migliaia di dati segreti rubati”

Sono “decine” gli indagati. Lo hanno detto il Procuratore di Milano, Marcello Viola, e il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in conferenza stampa. Si tratta di “migliaia di accessi abusivi a sistemi informatici” dal 2022 a oggi, quando sono iniziate le indagini sulla rete di hacker e appartenenti o ex alle forze dell’ordine. Il gip di Milano, Fabrizio Filice, ha accolto la richiesta di misure cautelari nei confronti di 6 soggetti mentre i pm avevano chiesto di arrestare un numero superiore di persone. Contro l’ordinanza verra proposto dalla Procura ricorso al tribunale del Riesame.

Pm:  “Dossier commissionati da aziende e studi legali”

I dossier illegali sarebbero stati commissionati al gruppo di hacker e agenti delle forze dell’ordine anche da “importanti imprese operanti in Italia e all’estero” e “studi legali”. Così il Procuratore di Milano Marcello Viola in conferenza stampa illustrando i dettagli dell’operazione sul spionaggio illecito di informazioni riservate. “Su richiesta dei clienti”, ha spiegato Viola, una serie di agenzie di intelligence privata (sono 3 quelle sequestrate dal gip) fornivano “report e dossier con informazioni illegalmente raccolte” che però venivano “camuffate come provenienti da fonti giornalistiche” o altre fonti aperte. 

Coinvolte società fornitori Procure, intercettate mail e cellulari

Sarebbero stati in grado di intercettare “mail, chat e whatsapp”, di acquisire “tabulati di traffico telefonico” e il “posizionamento dei cellulari” in tempo reale i membri dell’organizzazione raggiunta da misure cautelari e decreti di perquisizione della Dda di Milano per associazione a delinquere, accessi abusivi a sistemi informatici, corruzione e intercettazioni illegali. Lo ha spiegato il Procuratore Marcello Viola in conferenza stampa. Nell’impianto accusatorio – solo parzialmente accolto dal gip Fabrizio Filice – sono contestati anche i reati di favoreggiamento personale e detenzione e installazione di apparecchiature per intercettare le comunicazioni. Tra le società coinvolte anche dei fornitori o ex fornitori in passato di alcune Procure d’Italia. 

Melillo: “Un gigantesco mercato di informazioni riservate”

Un’indagine che “consente di iniziare a unire qualche puntino” per “comprendere il funzionamento di un gigantesco mercato delle informazioni riservate“. Così il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, nella conferenza stampa sull’inchiesta coordinata assieme alla Dda di Milano. Un “quadro allarmante“, ha detto Melillo spiegando come non sia mai stato “esplorato organicamente” il “sistema di attentati alla sicurezza cibernetica nazionale”. Tra i “contenuti” e le “persone” spiate il “fronte di maggiore interesse – ha aggiunto il procuratore di Milano, Marcello Viola, sembra quello del mondo dell’economia, della finanza e dell’imprenditoria”. La banda di hacker e ex poliziotti di cui alcuni ancora in servizio avrebbe realizzato con i dossier illeciti “centinaia di migliaia di euro di profitti” negli ultimi 2 anni. 

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