Inchiesta hacker, indagati figlio di Leonardo Del Vecchio e banchiere Matteo Arpe

Il legale di Del Vecchio: "Estraneo a fatti, esito negativo perquisizione"

Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, e il banchiere-finanziere Matteo Arpe sono indagati nell’inchiesta della Dda di Milano e Direzione nazionale antimafia sullo spionaggio alle banche dati pubbliche di Inps, guardia di finanza, agenzia delle entrate e altre e che ieri pomeriggio ha portato all’arresto ai domiciliari di quattro persone, fra cui l’ex ‘super poliziotto’ Carmine Gallo, 2 misure interdittive disposte dal gip Fabrizio Filice e il sequestro di alcune società, fra cui la Equalize srl controllata al 90% dal presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali. In particolare Del Vecchio jr. avrebbe commissionato ricerche di informazioni durante la complicata vicenda ereditaria della dinastia industriale che, attraverso Delfin, possiede azioni di Mediobanca, Generali, Luxottica e altre.

Legale Del Vecchio: “Estraneo a fatti, esito negativo perquisizione”

“ll dottor Leonardo Maria Del Vecchio attende serenamente lo svolgimento delle indagini preliminari che auspica si concludano rapidamente in modo da poter subito dimostrare la propria totale estraneità ai fatti e l’infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”. È quanto dichiara in una nota Maria Emanuela Mascalchi, avvocata di fiducia di Leonardo Maria Del Vecchio. “Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aggiunge Mascalchi. 

Coinvolta seconda società di intelligence

Nell’inchiesta è coinvolta anche la società di sicurezza e intelligence Skp nell’inchiesta del pm Francesco De Tommasi e il sostituto Antonio Ardituro della Dna, con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese. La notizia anticipata questa mattina da La Stampa e confermato da fonti investigative. La Equalize srl invece, al centro del fascicolo con le ipotesi a vario titolo di associazione a delinquere, intercettazioni illegali, accesso abusivo a sistema informatico, corruzione e violazione di segreto, è stata fondata da Gallo, per decenni collaboratore di magistrati come l’ex capo dell’Antiterrorismo milanese, Alberto Nobili di cui è stato testimone di nozze. L’ex poliziotto 66enne è amministratore delegato della società con il 5% delle quote. Il resto delle azioni è in mano al presidente Pazzali, 60 anni, già manager nel settore pubblico e privato in EUR, Vodafone, Fiera Milano, Sogei. La Equalize con 1,9 milioni di euro di giro d’affari e 648mila euro di utile nel 2023 si occupa di servizi di “gestione dati e informazioni commerciali” e “reti informatiche”, “investigazioni” e “verifiche dei sistemi di controllo”, management reputation. Da quanto si apprende da fonti investigative a essere indagato per associazione a delinquere è Daniele Rovini nel filone dell’inchiesta che riguarda il gruppo di intelligence privata SKP. Da quanto si apprende da fonti investigative a essere indagato per associazione a delinquere è Daniele Rovini nel filone dell’inchiesta che riguarda il gruppo di intelligence privata SKP.

Pm: “Decine di indagati e migliaia di dati segreti rubati”

Sono “decine” gli indagati. Lo hanno detto il Procuratore di Milano, Marcello Viola, e il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo in conferenza stampa. Si tratta di “migliaia di accessi abusivi a sistemi informatici” dal 2022 a oggi, quando sono iniziate le indagini sulla rete di hacker e appartenenti o ex alle forze dell’ordine. Il gip di Milano, Fabrizio Filice, ha accolto la richiesta di misure cautelari nei confronti di 6 soggetti mentre i pm avevano chiesto di arrestare un numero superiore di persone. Contro l’ordinanza verra proposto dalla Procura ricorso al tribunale del Riesame.

Pm:  “Dossier commissionati da aziende e studi legali”

I dossier illegali sarebbero stati commissionati al gruppo di hacker e agenti delle forze dell’ordine anche da “importanti imprese operanti in Italia e all’estero” e “studi legali”. Così il Procuratore di Milano Marcello Viola in conferenza stampa illustrando i dettagli dell’operazione sul spionaggio illecito di informazioni riservate. “Su richiesta dei clienti”, ha spiegato Viola, una serie di agenzie di intelligence privata (sono 3 quelle sequestrate dal gip) fornivano “report e dossier con informazioni illegalmente raccolte” che però venivano “camuffate come provenienti da fonti giornalistiche” o altre fonti aperte. 

Pm: “Da Pazzali rete dossier per danneggiare nemici politici Milano”

Il presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, è indagato nell’inchiesta sulle banche dati hackerate perché avrebbe voluto “danneggiare l’immagine dei competitors” o degli “avversari politici” suoi o di “persone a lui legate” con la società di intelligence private di cui è socio Equalize srl. È l’accusa che il pm di Milano Francesco De Tommasi e il sostituto della Dna, Antonio Ardituro, con l’aggiunto Alessandra Dolci, il Procuratore Marcello Viola e il coordinamento del Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, muove al 60enne manager pubblico lombardo vicino al centrodestra. 

 

Coinvolte società fornitori Procure, intercettate mail e cellulari

Sarebbero stati in grado di intercettare “mail, chat e whatsapp”, di acquisire “tabulati di traffico telefonico” e il “posizionamento dei cellulari” in tempo reale i membri dell’organizzazione raggiunta da misure cautelari e decreti di perquisizione della Dda di Milano per associazione a delinquere, accessi abusivi a sistemi informatici, corruzione e intercettazioni illegali. Lo ha spiegato il Procuratore Marcello Viola in conferenza stampa. Nell’impianto accusatorio – solo parzialmente accolto dal gip Fabrizio Filice – sono contestati anche i reati di favoreggiamento personale e detenzione e installazione di apparecchiature per intercettare le comunicazioni. Tra le società coinvolte anche dei fornitori o ex fornitori in passato di alcune Procure d’Italia. 

Melillo: “Un gigantesco mercato di informazioni riservate”

Un’indagine che “consente di iniziare a unire qualche puntino” per “comprendere il funzionamento di un gigantesco mercato delle informazioni riservate“. Così il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, nella conferenza stampa sull’inchiesta coordinata assieme alla Dda di Milano. Un “quadro allarmante“, ha detto Melillo spiegando come non sia mai stato “esplorato organicamente” il “sistema di attentati alla sicurezza cibernetica nazionale”. Tra i “contenuti” e le “persone” spiate il “fronte di maggiore interesse – ha aggiunto il procuratore di Milano, Marcello Viola, sembra quello del mondo dell’economia, della finanza e dell’imprenditoria”. La banda di hacker e ex poliziotti di cui alcuni ancora in servizio avrebbe realizzato con i dossier illeciti “centinaia di migliaia di euro di profitti” negli ultimi 2 anni. 

Spiati Scaroni e Gorno Tempini, ‘bucati’ account giornalisti

Fra gli spiati e hackerati ci sono il presidente del Milan ed ex ad dell’Eni, Paolo Scaroni, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, numerosi giornalisti come Giovanni Dragoni del Sole 24 Ore e Giovanni Pons di Repubblica. È quanto emerge nelle oltre 500 pagine di ordinanza di misure cautelari del gip di Milano Fabrizio Filice nell’inchiesta per lo spionaggio e il dossieraggio di uomini dell’economia e della finanza. Tra gli obiettivi degli accessi abusivi a sistemi informatici alla ricerca di dati segreti e sensibili ci è finita anche Virginia von Furstenberg, nipote di Gianni Agnelli, il presidente delle Camere penali, avvocato Domenico Caiazza, Ginevra Caprotti della dinastia imprenditoriale di Esselunga. Secondo le ipotesi di reato, dietro il lavoro della società di intelligence privata Equalize srl del super poliziotto Carmine Gallo ci sarebbe il presidente di Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, indagato per associazione a delinquere che sarebbe stato “pienamente consapevole” dei metodi utilizzati e avrebbe ricevuto da Gallo, suo “braccio operativo”, aggiornamenti su base quotidiana. 

Dossier illegali per manager Barilla e ERG

Ci sarebbero manager di Barilla e il colosso dell’energia della famiglia Garrone, Erg, fra i clienti del gruppo di presunti hacker e dossieratori al centro dell’inchiesta della Procura di Milano con Carabinieri del ROS e Nucleo investigativo di Varese. Un senior vice president security della multinazionale del cibo avrebbe preso infatti contatti con la società di investigazioni Equalize di Carmine Gallo ed Enrico Pazzali per commissionare un dossier su un giornalista di Milano Finanza e scoprire chi fossero le sue fonti all’interno del gruppo che gli passavano notizie riservate, come anticipazioni sul cambio del management di Barilla. Per farlo viene chiesto esplicitamente di acquisire i tabulati e i dati sul traffico telefonico del cronista.”La strada da percorrere si può percorrere, parlo con i miei”, gli dice intercettato il super poliziotto Gallo. “Ovviamente non ci sono, diciamo limiti di natura di nessuna natura- risponde il manager – nel senso che il tema è importante quindi si investe quello che c’è da investire”. Diversa la vicenda Erg dove, a prendere contatto con quelle che ora è ritenuta dagli inquirenti una banda di criminali informatici, è uno degli ‘internal auditor’ della società. Chiede di attivare “intercettazioni” sui device di alcuni dipendenti, sospettati di effettuare operazioni di “trading online” durante l’orario di lavoro, si legge nell’ordinanza del gip Fabrizio Filice che ha portato all’arresto ai domiciliari con braccialetto elttronico di Gallo, Nunzio Samuele Calamucci, Giulio Cornelli e Massimiliano Camponovo per associazione a delinquere, accesso abusivo a sistema informatico e intercettazioni illegali. Interdetti per 6 mesi dalla professione invece due presunti agenti delle forze dell’ordine ritenuti infedeli: il sovrintendente della Polizia del Commissariato di Rho (dove Gallo è stato Commissario sul finire della carriera) e il maresciallo della guardia di finanza in forza alla Direzione investigativa antimafia di Lecce, Giuliano Schiano. Il gip ha infine sequestrato 3 delle 7 aziende coinvolte nell’inchiesta: la Equalize, la Mercury Advisor e la DAG mentre nel fascicolo sono accusate di illeciti amministrativi per “inosservanza degli obblighi di vigilanza” anche la Neis Agency, la SKP Investigazioni, la SKP Servizi di Sicurezza e la ML Multiservice.