Calamucci, uno degli arrestati: "Abbiamo mail intestata a Mattarella". Nordio: "Non siamo al sicuro"
La rete di hacker dedita allo spionaggio industriale – sotto inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano e della Procura nazionale antimafia – avrebbe clonato o utilizzato abusivamente un indirizzo email assegnato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo riferisce il Corriere della Sera citando atti dell’inchiesta.
Uno degli arrestati, Nunzio Samuele Calamucci, consulente informatico e investigatore privato in affari con l’ex super poliziotto Carmine Gallo, “lascia intendere – riporta il quotidiano di via Solferino – di aver intercettato, o essere riuscito a utilizzare abusivamente o a clonare, per il tramite di un gruppo denominato ‘Campo Volo’, un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato”. “Mi raccomando stampatela da una stampante non riconducibile” dice intercettato. “Noi l’abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella con nome e cognome che se vanno a vedere l’account è intestato al presidente della Repubblica e non vorrei che gli rompano le scatole… Lo vedono che è diverso”.
Pazzali commissionò dossier su La Russa e il figlio
Il presidente della Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, avrebbe chiesto ai suoi uomini della Equalizer un “dossier” su Ignazio La Russa e il figlio Geronimo. È quanto emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura di Milano sui cyber-spioni e le reti di hackeraggio delle banche dati pubbliche. Il 19 maggio 2023 negli uffici di via Pattari, a due passi da piazza Fontana a Milano, il socio di maggioranza della società di intelligence si intrattiene con alcuni degli indagati per parlare di ‘Beyond’, il software-piattaforma che stanno sviluppando per le ricerche reputazionali. “Fammene un’altra – dice Pazzali a Nunzio Calamucci collaboratore dell’agenzia con a capo il super poliziotto Carmine Gallo e mente del progetto informatico – Ignazio La Russa. E metti anche un altro se c’è… come si chiama l’altro figlio, Geronimo La Russa? Metti Antonino La Russa…”.
La Russa: “Stupito da azione di dossieraggio su me e i miei figli”
“Conosco da anni Enrico Pazzali che ho sempre ritenuto una persona perbene e vorrei poter considerare, fino a prova contraria, un amico di vecchia data. Attendo di avere altri elementi, quindi, prima di un giudizio definitivo assai diverso su di lui. È noto che i suoi attuali ruoli in Fiera non dipendano da FdI né tantomeno da me e sono stupito più che allarmato, dalle notizie di una sua azione di dossieraggio nei miei riguardi. Sono infine disgustato dal fatto che ancora una volta i miei figli, Geronimo e Leonardo, debbano pagare la ‘colpa’ di chiamarsi La Russa se risulterà confermato che anche loro sono stati spiati. Ora l’unica cosa che mi premerebbe sapere è chi possa aver commissionato il dossieraggio contro la mia famiglia”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Viminale: verifiche su accessi abusivi in nostre banche dati
A quanto si apprende, “il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dato mandato al Capo della polizia, Vittorio Pisani, di acquisire dall’autorità giudiziaria gli atti di indagine utili per avviare verifiche su ipotizzati accessi abusivi alle banche dati del Ministero dell’Interno o sull’utilizzo illecito delle stesse”. Su questo fronte peraltro “sta già operando al Viminale una commissione di specialisti già in precedenza istituita dal titolare del Viminale anche per definire eventuali ulteriori misure e procedure a protezione delle strutture informatiche interforze”.
Nordio: “Non siamo al sicuro, pericolo è manipolazione dati”
“Non siamo al sicuro. Gli hacker sono più avanti”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio al Corriere della Sera commentando l’inchiesta di Milano sui dossieraggi e gli hackeraggi di banche dati pubbliche e sensibili. “C’è un gap da colmare tra le capacità criminali, le nostre dotazioni tecnologiche e la normativa”. “Dobbiamo allinearci anche lavorando con la fantasia – dice il Guardasigilli – Prevedere anziché inseguire le loro mosse. La captazione dei dati non è nulla rispetto al vero pericolo imminente: la manipolazione con l’intelligenza artificiale creerà fake news capaci di fare grande danno”.
Calenda: “Processi democratici esposti ad attacchi”
“È gravissimo quanto sta emergendo nell’inchiesta di Milano. Il fatto che si cercassero dossier per colpire la candidatura di Letizia Moratti dimostra che oggi anche i processi democratici sono esposti ad attacchi da parte di società specializzate in raccolta di informazioni. Occorre un’azione preventiva del ministero dell’Interno su tutte le società che operano nel settore”, ha fatto sapere il segretario di Azione, Carlo Calenda.
Lega: “Incrementare le pene per i cosiddetti ‘spioni”
“Alla luce degli scandali e delle inchieste, anche quelle più recenti, la Lega proporrà in Parlamento un incremento delle pene per i cosiddetti ‘spioni’. L’obiettivo è punire ancora più severamente chi vìola la privacy per ricattare e condizionare”, si legge invece in una nota della Lega.
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