Nelle mani del gruppo atti riservati di Eni. Tra le tante intercettazioni la "Chiesa come possibile committente"
La Chiesa, l’Eni e persino il campione olimpionico Marcell Jacobs si intrecciano con l’inchiesta per dossieraggio della Dda di Milano. Lo si apprende dalla maxi informativa dei carabinieri sulla società Equalize al centro dell’indagine.
La Chiesa come possibile committente. Tra le tante conversazioni captate dagli investigatori sul tema Russia e degli attacchi hacker in Italia “il gruppo discute sulle proprie attività d’intelligence sul tema e sui ricavi che ne può ottenere anche in relazione ad un mandato che asseriscono provenga direttamente dalla Chiesa“, si legge nell’informativa dei Carabinieri alla Dda di Milano. Parlando con Gallo e Camponovo il 16 dicembre 2022 nella sede di Equalize, Calamucci dice: “Il braccio destro di Putin… la Chiesa chiede quello…”. E aggiunge “La aiutiamo la Chiesa contro la Russia o no?”. Gallo così interviene: “Se ci paga… è stato sempre gratis!”. “Tu mi hai visto fare qualcosa gratis agli altri se non a te?”, risponde allora Calamucci. “Pro bono per il Papa?”, conclude scherzano Camponovo.
Atti riservati dell’Eni. Ma negli uffici di via Pattari sono stati individuati anche numerosi documenti relativi a Paolo Simeone, noto youtuber e contractor italiano, anche con atti riservati di Eni. Le notizie acquisite dall’ex super poliziotto Gallo attraverso la vasta rete relazionale “vengono poi compendiate in veri e propri ‘dossier’, venduti dal gruppo alle società interessate ma anche ad imprenditori e politici a prezzi importanti, anche di svariate migliaia di euro (15.000 euro è la tariffa per gli ‘accertamenti’ più completi su un soggetto)“. Come accertato durante un accesso degli investigatori, all’interno degli uffici, è presente un vero e proprio “archivio di Polizia” contenente centinaia di documenti riservati, atti di P.G., verbali di collaboratori di giustizia, schede d’indagine sui principali gruppi criminali e schede di dattiloscopia.
“Alla luce delle informazioni che stanno emergendo nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano, Eni ribadisce di non essere mai stata, e di non essere, in alcun modo al corrente di eventuali attività illecite condotte da Equalize a livello nazionale o internazionale. Eni, per rispetto delle indagini in corso, non commenta dettagli che in questo momento stanno emergendo in modo totalmente decontestualizzato, e conferma di avere a suo tempo conferito a Equalize un incarico investigativo a supporto della propria strategia e difesa nell’ambito di diverse cause penali e civili, nonché verifiche procedurali su alcuni fornitori potenzialmente di rilevanza processuale. Non risultano sottratti o mancanti atti di Eni, altre informazioni riservate o commercialmente rilevanti, o effrazioni ai sistemi informatici della società”. Così un portavoce di Eni a proposito dell’inchiesta in corso a Milano sulle attività di Equalize.
Marcell Jacobs. E un dossier spunta anche sul campione Marcell Jacobs e il suo staff, che sarebbe stato commissionato a due hacker da Carmine Gallo. Il dossier sull’atleta a sua volta era stato richiesto “da un avvocato padovano allo stato in corso d’identificazione”, si legge nel documento dei carabinieri.
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