Blitz dei carabinieri. Pretesi 3mila euro per garantire il proseguimento dell'attività sportiva

Dal 2015 al 2022 il Savoia Calcio, glorioso club calcistico di Torre Annunziata (Napoli), è stato vittima di estorsione da parte del clan camorristico Gionta, da decenni egemone nel territorio oplontino. È quanto emerso da un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e culminata oggi nell’esecuzione di 5 arresti di altrettanti presunti affiliati al clan Gionta, gravemente indiziati a vario titolo di estorsione e usura, reati aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini

Secondo quanto ricostruito dalle indagini eseguite dai Carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, gli indagati avrebbero costretto la dirigenza del Savoia Calcio a consegnare somme di denaro per consentire loro di proseguire nell’attività sportiva. I fatti oggetto di indagine si riferiscono alla precedente proprietà, la cui esperienza è terminata nel 2022 con le dimissioni della dirigenza e l’arrivo di Casa Reale Holding spa, società presieduta da Emanuele Filiberto di Savoia che ha rilevato il titolo sportivo. La dirigenza del Savoia 1908, questo il nome del club che milita nel girone G di Serie D, in una nota ha voluto precisare che la vicenda “non riguarda l’attuale società, che non ha mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva. Oggi più di prima le notizie diffuse mettono in evidenza che abbiamo salvato il Savoia e il nome di Torre Annunziata, rilevando il club che era nel mirino della camorra”.

Il Savoia Calcio nel mirino del clan

Che il Savoia, uno dei più antichi del Sud Italia capace nel 1924 di sfiorare addirittura lo scudetto, fosse da anni nel mirino del clan Gionta emerge chiaramente dalle pagine dell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli Giovanni De Angelis. Emblematico un episodio risalente all’estate 2022, quando uno degli indagati e destinatari della misura eseguita questa mattina, il 44enne Ciro Scognamiglio, ha condotto l’allora direttore sportivo del Savoia Calcio Carmine Palumbo a casa di Felice Savino, 65enne cognato dello storico boss Valentino Gionta. Nel corso dell’incontro Savino, che ha fatto apertamente capire a Palumbo di essere agli arresti domiciliari, avrebbe offerto la sua “protezione” e il suo “appoggio” al direttore sportivo, dicendogli: “Per qualsiasi cosa sto io qua”. Al termine dell’incontro, Scognamiglio avrebbe inoltre intimato a Palumbo di “tenersi buono questo qua”, riferendosi a Savino. A ottobre 2022, i vertici del Savoia Calcio hanno annunciato le loro dimissioni e il club è stato ceduto gratuitamente al “Savoia dei Tifosi”, società nata il 1° novembre 2022 e presieduta da Gennaro Scognamiglio, padre di Ciro Scognamiglio. La parentesi societaria creata per traghettare il club si è conclusa con l’insediamento della nuova cordata di imprenditori capeggiata da Nazario Matachione e dal principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Oltre all’estorsione ai danni del Savoia Calcio, agli indagati è contestato anche di aver concesso prestiti usurari a un imprenditore nel settore ittico, che sarebbe poi stato pesantemente minacciato per costringerlo alla restituzione del denaro.

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