A Milano gli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta hacker di via Pattari 6 che farebbe capo a Enrico Pazzali e all’ex super poliziotto Carmine Gallo. Il primo a entrare nell’aula del gip Fabrizio Filice è stato Samuele Nunzio Calamucci, l’informatico ex Anonymus, difeso dall’avvocato Paolo Simonetti ai domiciliari da venerdì, e ritenuto dal pm Francesco De Tommasi uno dei vertici dell’associazione a delinquere dedita allo spionaggio dei dati e il traffico di segreti. Sarebbe lui la mente del sistema ‘Beyond’ per incrociare informazioni da fonti aperte e altre sottratte illegalmente dalle banche dati delle forze di polizia, da vendere a clienti privati e aziende sotto forma di dossier.

“È la vita”, è l’unica frase pronunciata dall’ex super poliziotto Carmine Gallo uscendo dall’interrogatorio di garanzia davanti al gip Fabrizio Filice a chi gli ha chiesto se non fosse strano vederlo in tribunale da indagato dopo decenni come uomo di punta della polizia giudiziaria. Il 66enne, assistito dall’avvocata Antonella Augimeri, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha fatto dichiarazioni spontanee. “Collaborerò con la giustizia e chiarirò i fatti” ha detto, in sintesi, dichiarandosi estranei ai reati contestati. La difesa ha scelto di studiare tutti gli atti disponibili prima di rispondere alle domande. Dopo Gallo è entrato dal gip, l’informatico Giulio Cornelli e titolare di una delle agenzie di intelligence al centro dell’inchiesta.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata