La vicepresidente del Senato ha chiesto di essere ascoltata dai magistrati milanesi

“Dopo aver letto le ricostruzioni giornalistiche in cui venivo coinvolta, seppur da non indagata, nell’inchiesta sui dossieraggi illegali ho deciso e chiesto di essere sentita da magistrati della Procura. La Procura già aveva inteso e oggi ha preso atto che mai ho fatto richiesta di dossier a Enrico Pazzali, ho chiesto di essere ascoltata per sgombrare il tavolo da ricostruzioni fantasiose, e tesi che mi vedrebbero accostata ai cosiddetti spioni come hanno fatto alcuni importanti quotidiani nazionali”. Così la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, dopo essere sentita dal pubblico ministero Francesco De Tommasi e il Procuratore Marcello Viola in merito a una presunta “richiesta” di “report” su una donna di cui parla Pazzali con Gallo, sostenendo di averla ricevuta dalla senatrice forzista.

“Non ho commissionato al presidente della Fondazione Fiera alcun controllo su una professionista – continua Ronzulli – come viene dedotto da un’intercettazione tra Pazzali e un’altra persone, poi finita nell’ordinanza di custodia cautelare. Le ricostruzioni sono false perché questo presupporrebbe che fossi a stata a conoscenza che Pazzali avesse un’agenzia investigativa, quando invece ho scoperto tutto dagli organi di stampa in questi giorni. In secondo luogo perché non avrei avuto alcun motivo a chiedere informazioni su una professionista che stimo e che conosco da tantissimi anni da tantissimo tempo. Quindi se sono stati chiesti controlli su di lei sono stati fatti in totale autonomia da qualcun altro”.

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