Influenza australiana H3n2: sintomi, durata e cura

Per gli esperti la variante del 2024 può colpire in casi rari anche il cervello. Resta fermo l'invito al vaccino antinfluenzale

Si annuncia pesante la stagione influenzale in Italia, con i primi casi della variante “australiana” già segnalati in alcuni regioni come Lombardia, Piemonte e Lazio. A causarla è il sottotipo H3N2 del ceppo influenzale A, una variante più virulenta e aggressiva rispetto all’H1N1 che lo scorso anno ha dominato la stagione influenzale. Più pesanti i sintomi sia a livello respiratorio sia polmonare, con la possibilità di colpire anche il cervello. Casi rari ma già riscontrati, come reso noto dall’infettivologo Matteo Bassetti in merito a un paziente di 76 anni ricoverato al Policlinico San Martino di Genova con sintomi importanti anche a livello neurologico.

 

Pregliasco: “Picco atteso durante le feste”

A parlare della stagione influenzale che ci aspetta è il virologo Fabrizio Pregliasco: “Ci aspettiamo una stagione influenzale abbastanza vivace proprio per la presenza, già individuata, di questa variante del virus influenzale A-H3N2 che è immunoevasiva, nuova e con un’altra capacità di diffusione. La sfortuna è, come già visto in alcuni casi, è che questa variante è più pesante nei suoi effetti sulla salute rispetto agli altri virus influenzali e può avere un coinvolgimento anche neurologico. E’ molto raro, ma questa possibilità nelle persone fragili e a rischio c’è. Quindi una manifestazione più intensa, con effetti a livello cardiaco e respiratorio più pesanti”, spiega Pregliasco a LaPresse. Difficile, al momento, prevedere quale variante prevarrà quest’anno, se la H1N1 o l’H3N2. Di certo il picco sarà raggiunto con l’arrivo del freddo più inteso e prolungato “e non si sbaglia mai dire che sarà a cavallo delle festività, che con baci e abbracci che faranno anche buon gioco ai virus”, sottolinea l’esperto.

Come riconoscerla

“La vera influenza – spiega Pregliasco – si riconosce per tre cose: innalzamento brusco della temperatura corporea, con febbre oltre 38°, la presenza di dolori muscolari e articolari e i sintomi respiratori, cioé naso chiuso o naso che cola”. A differenza dei dell’influenza “il Covid, invece, può far di tutto, passando da forme pesantissime al nulla: è questa la sua forza. In questo momento abbiamo un ciclo per il Covid che è indipendente dalla stagione, con onde ogni 4-6 mesi come quelle provocate dal ‘sasso di uno stagno’. C’è stato un rialzo a luglio e c’è un rialzo anche adesso, con nuova variante XBB che in qualche modo ritorna a diffondersi, mescolando le cose”.

Cure e invito al vaccino

Per distinguere le due malattie, l’indicazione dell’esperto è l’esecuzione di test Covid per anziani e fragili, perché questa categorie, se colpite dal Covid, possono usufruire su giudizio del medico curante di un farmaco antivirale”. Per tutti gli altri, che sia Covid o influenza, invece, il consiglio è “l’automedicazione responsabile con antinfiammatori e se le cose non migliorano dopo due o tre giorni rivolgersi al medico, senza prendere antibiotici fin dall’inizio”. Resta fermo, poi, l’invito alla vaccinazione: “Il vaccino antinfluenzale – che copre anche la variante H3N2 – è un’opportunità per tutti, perché anche in un giovane prendere l’influenza crea 5-6 giorni di blocco. Per chi è più fragile o per gli anziani – conclude il virologo – si raccomanda l’accoppiamento con il vaccino anti-Covid, perché così si copre un virus che, sebbene meno ‘cattivo’, ancora oggi fa 100 morti alla settimana”.