Le parole di Rosario Ventura: "Pensavo mi avesse colpito di striscio, poi ho tolto la giacca e ho visto la ferita"

“Non mi ha spaventato, dopo la guarigione tornerò a fare il capotreno nel mio ruolo sicuramente. Io il mio lavoro l’ho sempre fatto, mi dispiace per le persone che pagano il biglietto. Il mio lavoro mi è sempre piaciuto farlo e continuerò a farlo. Pensavo mi avesse colpito di striscio, poi ho tolto la giacca e ho visto la ferita”. Una ventina di punti di sutura, 14 giorni di prognosi e una vistosa fasciatura: Rosario Ventura, 44anni, capotreno di Trenitalia aggredito ieri su un convoglio a Genova Rivarolo da due giovanissimi, uno dei quali arrestato, racconta così a La Presse gli attimi di paura dopo l’episodio di ieri che solo per una casualità non si è trasformato in una tragedia. “Per pochi centimetri non ha lesionato il tendine – aggiunge guardando il braccio – i colpi sono stati almeno tre. Ho visto che avvicinava la mano in tasca, è stato un attimo”.

Il diverbio era nato mentre Ventura, in servizio sulla linea Genova-Busalla, controllava i biglietti sul treno. Incappa in due ragazzi, un 21enne e una 16enne. Non hanno il ticket, “e non lo volevano neanche pagare”. Il controllore chiede di saldare il minimo, per non fargli pagare una multa salata. Al diniego dei due nasce un diverbio nel quale l’uomo riceve dalla ragazza insulti, sputi, calci e schiaffi. Anche una passeggera si prende uno sputo per essere intervenuta a difenderlo. A quel punto interviene anche il 21enne che prima lo colpisce con una testata, poi con 3 coltellate. Poi la paura, la corsa in ospedale, l’arrivo dei carabinieri che fermano i due giovanissimi. “Sono sempre rimasto cosciente – continua Rosario – a me non era mai successo. A volte ti senti un numero ma in questo caso mi sono stati vicino, azienda e colleghi”. 

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