“L’intenzione è quella di occupare l’istituto Pilo Albertelli per sette giorni attraverso assemblee, incontri e dibattiti su vari temi. Le occupazioni qui erano diventate una tradizione senza alcun peso politico. Noi quest’anno abbiamo voluto lanciare il messaggio opposto aprendo una serie di vertenze: alternanza scuola lavoro, governo Meloni, scuola gabbia e ministro Valditara. Abbiamo dichiarato solidarietà al popolo palestinese denunciando il genocidio in corso”, ci ha spiegato una degli occupanti tra gli studenti della scuola romana.
“L’occupazione – prosegue – è stata decisa da una assemblea democratica all’inizio di ottobre e dalla necessità di ricostruirci uno spazio all’interno di una scuola che oggi non ci rappresenta più”. La direttrice scolastica ha già preso contatto con gli studenti aprendo una sorta di dialogo e trattativa. “Noi vorremmo occupare per dimostrare che siamo persone serie”, ci dice ancora Sofia mentre giriamo per i corridoi e le aule “Vogliamo rilanciare il dissenso oggi criminalizzato in ogni sua forma da un provvedimento il ddl Sicurezza in via di approvazione”. I ragazzi a turno dipingono striscioni, preparano scalette di intervento alle assemblee, organizzano incontri e convegni” .