La piccola potrà avere così una carta d'identità elettronica in cui la madre adottiva potrà figurare però solo come "padre"

Il Tribunale dei minori di Venezia ha accolto la richiesta di adozione da parte di una donna di una bambina partorita dalla sua compagna, alla quale aveva donato gli ovuli. Lo riporta il Corriere del Veneto, spiegando che la piccola, nata ad aprile 2023 all’ospedale di Treviso dopo la procreazione assistita, potrà avere così una carta d’identità elettronica in cui la madre adottiva – per effetto del decreto Salvini del 2019 che ha abolito la dicitura ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ – potrà figurare però solo come “padre”.

In un post su Facebook, la madre biologica, Elena Toffolo, spiega: “L’avvocata che ci sta seguendo ci ha comunicato che il Tribunale dei Minori di Venezia ha emesso sentenza. Andrea ha, da oggi, due mamme. Deve passare un mese perché possa essere effettivo, e poi altro tempo perché i Comuni possano trascriverla. Andrea, finalmente, sarà tutelata, anche se, nel suo documento di identità elettronica solo io sarò la madre”.

Quindi la psicologa 41enne – dal 2018 unita civilmente alla compagna Francesca – aggiunge: “Mia moglie potrà figurare come padre o non esserci affatto. Siamo felici per questa sentenza. Ci dispiace, però, che noi famiglie omogenitoriali e la nostra prole siamo discriminati, e dobbiamo fare richiesta per avere dei diritti (e i doveri) che ci spetta”.

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