Accusato di concorso in induzione a dare o promettere utilità
È stato rinviato a giudizio Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Potenza che, nell’ottobre del 2022, scosse la giunta lucana. Lo apprende LaPresse da fonti qualificate. Bardi è accusato di concorso in induzione a dare o promettere utilità. Insieme con il presidente lucano, sono stati rinviati a giudizio gli ex assessori regionali Gianni Rosa, attuale senatore di Fdi, Francesco Fanelli, Franco Cupparo e Rocco Leone. Il gup di Potenza, Francesco Valente, ha fissato la prima udienza del processo per il prossimo 20 gennaio. Nell’udienza dello sorso mese di settembre, il pubblico ministero Vincenzo Montemurro aveva ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per quasi tutti gli imputati.
L’entourage di Bardi non commenta
Contattato da LaPresse, l’entourage del presidente Bardi ha reso noto che, al momento, non è intenzione del governatore lucano commentare la decisione del tribunale di Potenza. L’indagine della Procura di Potenza che vede coinvolte 27 persone oltre alle perquisizioni seguiva tre diversi filoni. Quello per il quale era stato chiesto il rinvio a giudizio di Bardi è relativo ad alcune delibere sul riparto dei fondi alle aziende sanitarie regionali. Il filone per il quale è stato disposto il rinvio a giudizio di Bardi, rieletto la scorsa estate alla guida della Regione, per il secondo mandato, riguarda il cambio al vertice dell’Azienda ospedaliera ‘San Carlo’ di Potenza e gli atti della Giunta regionale. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’obiettivo era costringere alle dimissioni l’allora direttore generale dell’Azienda San Carlo di Potenza, anche attraverso un taglio di 12 milioni all’azienda stessa.
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