Le ultime notizie dopo la decisione dei giudici del tribunale di Roma
Sono rientrati oggi dall’Albania in Italia, a Brindisi, a bordo della nave ‘Visalli’ della Marina Militare, i sette migranti che da venerdì scorso erano ospitati nel centro d’accoglienza di Gjader.
Cosa è successo
Il trasferimento è dovuto alla decisione con cui i giudici del Tribunale di Roma hanno sospeso la convalida del loro trattenimento nella struttura balcanica. Le ultime notizie sul nuovo dietrofront di migranti destinati all’Albania a seguito dell’accordo sancito tra Roma e Tirana, tornano ad accendere le polemiche del mondo politico.
Sospesi altri due provvedimenti
In attesa della sentenza della Corte di giustizia della UE questa mattina, secondo quanto apprende LaPresse, i giudici della sezione per l’immigrazione del tribunale civile di Roma hanno sospeso altri due provvedimenti di trattenimento, che nel mese di ottobre scorso erano stati portati nel Cpr albanese di Gjader. Ieri erano stati già sospesi due provvedimenti.
“Abbiamo depositato per tre richiedenti asilo i controricorsi ora attendiamo”, spiega l’avvocato, Paolo Iafrate, esperto di diritto dell’immigrazione e legale di tre cittadini a cui lo sorso 18 ottobre il tribunale di Roma, non convalidò i trattenimenti nel centri di prima accoglienza albanesi.
La polemica politica
“Giorgia Meloni continua a fare solo provvedimenti spot. Il nostro Governo ormai è imbarazzante. La questione Centro Migranti albanese sta diventando una barzelletta”, scrive il leader di Iv Matteo Renzi nella sua enews. Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, invece, quello dello ‘stop’ ai trasferimenti e trattenimenti di migranti in Albania “è un tema oggi molto controverso e credo che alla fine una parola decisiva debba arrivare”. Per Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, “i centri in Albania sono una gigantesca operazione di comunicazione con cui il governo fa solo finta di risolvere il problema dell’immigrazione: devono fare campagna elettorale, prima per le Europee, ora per le Regionali. Le strutture albanesi rimangono vuote. E anche se funzionassero, potrebbero accogliere 3000 persone, meno del 2% delle persone che sbarcano ogni anno in Italia. Ci sono state mandate 16 persone, che poi sono state riportate indietro. La stessa cosa è poi successa ad altre 7. E’ uno spreco tenere dei poliziotti a presidiare dei centri vuoti e non impiegarli nelle stazioni e nelle città italiane“.
Cosa ha detto Elon Musk
Sulla vicenda è intervenuto Elon Musk: “Questi giudici se ne devono andare“, ha scritto il patron di Tesla su X. Intanto, nell’attesa di capire cosa succede nelle prossime ore, i migranti, di origine egiziana e bengalese, sono stati accompagnati in una struttura per richiedenti asilo. Le parole di Musk sono state accolte positivamente dal vicepremier Matteo Salvini: “Elon Musk ha ragione – ha detto il leader del Carroccio –. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a sei anni di prigione per aver fermato gli sbarchi di immigrati clandestini in Italia quando ero Ministro dell’Interno. Da una prospettiva internazionale, tutto questo appare ancora più incredibile”.
La replica del Csm al magnate americano
“Le parole di Elon Musk contro i giudici italiani sono parole pericolose. Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l’etere i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia. Dopo un’incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere dello Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso”. Così, in una nota, Ernesto Carbone, membro laico del Csm, commentando le parole del magnate.
I dati Frontex sul Mediterraneo
Intanto continua il trend discendente per quanto riguarda la rotta migratoria del Mediterraneo. A fotografare la situazione è l’agenzia Ue di controllo delle frontiere Frontex. “Grazie agli sforzi delle autorità tunisine e libiche per combattere i gruppi di trafficanti, il numero di arrivi su questa rotta è diminuito del 62% tra gennaio e ottobre, con 55.227 arrivi. La rotta del Mediterraneo orientale ha continuato a crescere quest’anno, con un aumento del 14% nei primi dieci mesi dell’anno, portando il totale a 54.989 – aggiunge -. A ottobre, questa è stata la rotta più trafficata in termini di arrivi in Europa, con 7.300 rilevamenti. Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere sulla rotta dell’Africa occidentale è rimasto elevato nel periodo gennaio-ottobre, raggiungendo oltre 34.091. I confini terrestri orientali hanno registrato un aumento del 195% a 15.234 arrivi quest’anno”.
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