Le azioni per raggiungere la parità di genere, tema che in Italia, nazione agli ultimi posti in Europa per gender gap, solo pochi ancora considerano prioritario. Di questo e di empowerment al femminile si è discusso a Firenze, nel corso di un evento organizzato da Axa Italia e ospitato nella sede dell’istituto di scienze militari aeronautiche (Isma). Ed è stato proprio il comandante dell’Isma, il generale Giovanni Francesco Adamo, a introdurre l’argomento spiegando che “per l’aeronautica militare empowerment femminile non è solo un tema di equità ma una risorsa indispensabile per il progresso“, tanto che “nelle nostre scuole, dove vengono premiati merito e competenze, oltre il 50% di presenze è femminile“.
Nel corso di una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Maria Cristina Origlia, la Capo Gabinetto della Regione Toscana, Cristina Manetti, ha indicato proprio nel riconoscimento dei diritti delle donne lo strumento indispensabile per il contrasto alla violenza di genere, aggiungendo che “la battaglia per i diritti femminili dovrebbe vedere uniti uomini e donne” per superare “stereotipi culturali che ancora ci condizionano fortemente”. Manetti ha anche spiegato che la Giunta regionale Toscana sta lavorando a una legge quadro per la salvaguardia delle donne che “è una ferma volontà del presidente della Toscana Eugenio Giani”. E proprio Giani, nel suo discorso di saluto, ha affermato che “la parità di genere non deve essere solo un aspetto rivendicativo“, ma “occorre avere una visione generale nella quale vi è la necessità di colmare un divario pensando a un quadro complessivo per valorizzare e sostenere il talento femminile in tutti i settori“.
Diverse le testimonianze nel corso dei lavori. A cominciare da quella di Beatrice Giunti, sostituto procuratore di Firenze. “La violenza di genere – ha spiegato – è quella che si annida tipicamente nelle relazioni strette”. Per la magistrata “sono stati fatti passi da gigante nella legislazione più recente” per il contrasto a questo fenomeno e “la Toscana rappresenta una realtà virtuosa con l’applicazione del codice rosa per le vittime di violenza“. Secondo Giunti, un dato positivo è che “le giovani generazioni sono più portate a denunciare perché hanno diversa e migliore attitudine al riconoscimento dei fattori di rischio“, ma serve “la diffusione di una cultura del rispetto, anche di se stesse da parte delle donne” che “spesso denunciano e poi ritrattano e ricercano il maltrattante, a volte per dipendenza affettiva e altre volte anche per dipendenza economica”. Per Federica Cappelletti, presidente della Serie A calcio femminile, l’empowerment femminile “è un tema centrale perché il passaggio al professionismo è stata sì una conquista di civiltà, ma c’è ancora tanto da fare, anche se siamo cresciuti da tutti i punti di vista acquisendo un rispetto che prima non c’era“. Ed il primo luglio 2022, che segna il passaggio al professionismo, è una data simbolo, “vera e propria conquista di civiltà”.