Dipendenti costretti a lavorare 12 ore al giorno, senza possibilità di assentarsi neanche per malattia, e a restituire tredicesima e quattordicesima, che pure formalmente ricevevano, al datore di lavoro. È quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Fermo in un’azienda operante nel settore alimentare, nei confronti della quale è stato eseguito un sequestro preventivo di circa 1,7 milioni di euro. Sono sei le persone denunciate, di nazionalità cinese e italiana, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di intermediazione illecita di manodopera e di estorsione. Le indagini, coordinate dalla Procura fermana, hanno consentito di svelare un sistema diretto alla commissione dei reati di estorsione ed intermediazione illecita di manodopera a danno degli oltre 50 lavoratori dell’azienda. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata da un ex dipendente extracomunitario, licenziato dall’azienda per essersi recato al Pronto soccorso a causa di un grave infortunio verificatosi durante le ore lavorative. È stato così accertato lo stato di sfruttamento in cui versava l’intera forza lavoro presente nello stabilimento fermano. Le perquisizioni effettuate con Vigili del fuoco e Asl di Fermo, che hanno interessato anche i locali aziendali, oltre a rilevare numerose irregolarità in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia sanitaria, hanno permesso, sulla scorta delle dichiarazioni rese da tutti i dipendenti e raccolte dai finanzieri e dal personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ascoli Piceno, di far emergere una situazione di grave sfruttamento.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata