Lo dicono i dati Istat, nel 2023 si sono registrati 344 casi

La ripresa degli omicidi successiva alla pandemia di Covid-19 è continuata anche nel 2023. Dopo il minimo storico registrato all’inizio del decennio gli omicidi volontari consumati hanno registrato due anni in controtendenza. Più precisamente nel 2023 si sono registrati 334 casi (+4% circa rispetto all’anno precedente, +17% rispetto al 2020).

Il dato non consolidato 1° gennaio – 7 novembre 2024 indica, tuttavia, un arresto di questa crescita e una lieve diminuzione. Gli aumenti di questi ultimi due anni mantengono comunque il nostro Paese tra quelli storicamente a minor rischio. E’ quanto emerge dal report Istat sulle vittime di omicidio del 2023.

La media Ue del tasso di omicidi per 100mila abitanti nell’anno 2022 (ultimo anno disponibile) è 0,9 omicidi per 100mila abitanti. L’Italia dei 26 Paesi che rendono disponibili i dati per questo anno è quello che presenta la più bassa diffusione del fenomeno (0,55) prima di Slovenia, Spagna e Polonia (rispettivamente 0,62, 0,69 e 0,72 omicidi per 100mila abitanti).

Al polo opposto si trovano i Paesi baltici, Lussemburgo e Malta, con tassi che vanno dal 3,57 della Lettonia all’1,50 omicidi per 100mila abitanti dell’Estonia. I Paesi europei si distinguono per la diversa composizione demografica delle vittime. Tra gli uomini il rischio di essere ucciso è decrescente con l’andamento dell’età in Francia, Spagna, Germania e Repubblica Ceca.

In Francia il fenomeno è molto pronunciato, nei giovani tra i 15 e i 29 anni il tasso di vittimizzazione è, infatti, pari a 3,77 omicidi per 100mila francesi di quella fascia di età, più del triplo della media nazionale. In Irlanda, Danimarca, Paesi Bassi, Polonia e Italia, è la classe di età tra 30 e 45 anni – a prescindere dai diversi livelli che presentano i Paesi – a essere più esposta al rischio (rispettivamente un tasso del 2,08; 2,05; 1,64; 1,38 e 1,06) che scende poi con l’età.

Tra le donne Ungheria, Germania, Austria, Croazia e Italia condividono una struttura di età delle vittime in cui sono le più anziane ad essere più a rischio (rispettivamente 1,62; 1,24; 1,16; 1,06 e 0,53 donne uccise per 100mila donne residenti). Al contrario Danimarca e Irlanda condividono un rischio più alto per le giovani donne: 1,09 le donne uccise sotto i 30 anni per 100mila residenti in Danimarca e 0,65 in Irlanda. La Danimarca, l’Austria, la Repubblica Ceca, la Germania, l’Ungheria, l’Irlanda e la Francia – se si escludono i paesi baltici – sono le nazioni europee con un tasso di omicidi delle donne tra 15 e 29 anni sopra la media.

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