Larimar Annaloro è stata trovata impiccata a un albero il 5 novembre scorso a Piazza Armerina. La madre a 'Mattino 4': "Non si esclude l'omicidio, abbiamo dei sospetti"
Proseguono le indagini sulla morte Larimar Annaloro, la 15 enne trovata impiccata a un albero il 5 novembre a Piazza Armerina, in provincia di Enna. “Non si esclude l’omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel metodo così violento per togliersi la vita. E lo dimostra il modo in cui è stata trovata. Abbiamo dei sospetti su chi possa essere stato perché abbiamo scoperto che mia figlia è stata minacciata di morte quel giorno a scuola. Non posso dire su chi cadono i miei sospetti ma sappiamo chi possano essere stati. Ho parlato con gli inquirenti. Abbiamo fatto nomi e cognomi“, ha detto la mamma della giovane nel corso della trasmissione ‘Mattino 4’, condotta da Federica Panicucci e Francesco Poletti.
“Nella rete del nostro giardino ci sono dei buchi e si può entrare come si vuole, anche saltando. Noi siamo in questa casa da poco, ci siamo prima concentrati a sistemare il dentro e poi volevamo rimettere a posto il perimetro per questo, per non fare entrare nessuno – ha affermato – E invece se ne sono approfittati e sono entrati quando abbiamo lasciato nostra figlia sola in casa. Abbiamo trovato la sua stanza completamente a soqquadro, con tutto l’intimo a terra”. Alla domanda della giornalista se secondo lei l’hanno uccisa a casa e poi portata in giardino mettendo in disordine per simulare un furto in casa, la donna ha risposto: “Non so se l’hanno uccisa in casa, io penso che l’abbiano uccisa qui sopra perché le scarpe erano bianche e pulite. Ed è stata trovata in ginocchio, c’erano i solchi sotto le ginocchia perché l’hanno lasciata lì già pesante. Era già svenuta o morta. In questa cosa c’entrano anche gli adulti. C’è una rete di complici. Tutti stanno coprendo. E nessuno a me ha detto nulla. Se qualcuno, il preside, il bidello, un docente mi avesse detto che mia figlia era stata minacciata di morte, io non l’avrei lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia”. Al termine del collegamento la donna ha lanciato un appello: “Chi sa, parli”.
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