I giudici della sesta sezione penale della corte di Cassazione hanno riformato parzialmente la sentenza d’Appello per la strage di Rigopiano ed hanno confermato la condanna ad un anno e otto mesi per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. In secondo grado, i giudici della corte d’assise d’Appello dell’Aquila, pronunciò otto condanne e 22 assoluzioni ed erano state confermate le pene, a tre anni e quattro mesi ai dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, sei mesi al tecnico Giuseppe Gatto e all’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, ad un anno e otto mesi per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, a un anno e quattro mesi all’ex capo di gabinetto della Prefettura, Leonardo Bianco e due anni e otto mesi all’ tecnico del comune di Farindola, Enrico Colangeli.
Nella requisitoria di giovedì scorso, il procuratore generale, Giuseppe Riccardi aveva sollecitato l’annullamento delle assoluzioni dei dirigenti della Regione Abruzzo e nuovo processo d’Appello per l’ex Prefetto di Pescara, Francesco Provolo, condannato ad 1 anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso e di rubricare le accuse, per Provolo, con quelle di concorso in omicidio colposo, lesioni colpose e depistaggio, dove era stato assolto in Appello. L’accusa ha sollecitato anche gli annullamenti delle assoluzioni per sei persone, all’epoca dei fatti facenti parte dell’autorità regionale di protezione civile dell’Abruzzo. La sentenza è stata accolta con clamore dai parenti delle vittime presenti in aula.