L’operazione è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione
La Polizia di Stato sta eseguendo in queste ore sull’intero territorio nazionale 12 misure cautelari in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura felsinea, nei confronti di altrettanti presunti membri di un gruppo suprematista e neonazista denominato “Werwolf Division”.
Contestualmente, sono in corso altre 13 perquisizioni domiciliari. I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. L’operazione è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
Erano membri di “una vera e propria cellula organizzata già in fase operativa” e “in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti ‘lupi solitari’ sia suprematisti che jihadisti”, i 12 membri dell’associazione neonazista e suprematista “Werwolf” arrestati dalla Polizia di Stato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bologna. Oltre ai componenti della “cellula organizzata”, ci sono altri 25 indagati nei confronti dei quali sono state eseguite perquisizioni in tutta Italia. Le indagini sono coordinate dalle Dda di Bologna e Napoli e dalla Dna.
Da neonazisti ‘Werwolf’ negazione e apologia Shoah
Gli aderenti all’associazione neonazista e suprematista “Werwolf Division” seguivano ideali suprematisti e neonazisti nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, basandosi sulla negazione e sull’apologia della Shoah. Sono 12 le persone arrestate oggi dalla Polizia di Stato nei confronti dei quali il gip del Tribunale di Bologna ha disposto l’esecuzione della custodia cautelare in carcere.
Contestualmente sono state eseguite perquisizioni nei confronti di 25 indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza. L’associazione “Wefwolf Division”, successivamente rinominata “Divisione Nuova Alba”, era attiva anche in rete sulla piattaforma Telegram. Le indagini sono state svolte negli ultimi due anni dalle Digos di Napoli e Bologna, in sinergia con il Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e con il supporto investigativo anche della Direzione centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica, sotto la direzione delle Dda di Napoli e Bologna, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
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