L’avvocata della donna: "Giustizia funziona ma donne denuncino"
Il filosofo Leonardo Caffo è stato condannato a quattro anni per maltrattamenti e lesioni sulla ex compagna. “Questa sentenza conferma una verità che per quasi due anni ho cercato di far emergere, affrontando innumerevoli difficoltà, sia sul piano personale e legale che mediatico. Queste difficoltà non sono un caso isolato, chiunque denuncia una situazione simile si scontra con un sistema che troppo spesso manca di strumenti adeguati per supportare le vittime“, ha detto l’ex fidanzata, oggi 31enne, al termine dell’udienza.
“Questa sentenza tuttavia è solo la superficie di un problema più ampio e radicato. Le vittime di violenza continuano a pagare il prezzo di una profonda carenza nell’educazione sentimentale e di una cultura ancora permeata di pregiudizi. È fondamentale che questa vicenda serva da spunto per riflettere su quanto ci sia ancora da fare per prevenire e contrastare realmente le violenze”.
Il legale dell’ex compagna di Caffo: “Giustizia funziona ma donne denuncino”
“La giustizia c’è e funziona. Questa sentenza ci dice che le donne devono denunciare perché non c’è cultura, non c’è differenza di etnia, non c’è differenza cultura, non c’è nulla, la giustizia funziona. Ci vuole il suo tempo, ma con prove oggettive si arriva a un punto”, ha affermato l’avvocata dell’ex compagna di Leonardo Caffo, Elena Tomayer.
Escluse le aggravanti, alla ex 35mila euro di risarcimento
Il tribunale di Milano ha escluso per Caffo due delle tre aggravanti contestate (una dal reato di maltrattamenti sulla ex compagna dal 2020 al 2022 e l’altra per le lesioni) e condannato il 36enne siciliano all’interdizione dai pubblici uffici e al risarcimento del danno patrimoniale e non alla ex compagna da liquidarsi in sede civile e con una provvisionale di 35mila euro oltre alle spese processuali. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
L’invito di Caffo alla kermesse ‘Più libri più liberi’ e le polemiche
Il filosofo di Catania era finito al centro delle polemiche per essere stato invitato dalla scrittrice Chiara Valerio alla kermesse ‘Più libri più liberi’, andata in scena a Roma dal 4 all’8 dicembre e dedicata a Giulia Cecchettin – uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta l’11 novembre 2023. “Chi non è condannato in via definitiva ha il diritto costituzionale di parlare. La questione è questa. Bisogna mantenere degli spazi pubblici dove si può discutere. Ad oggi Caffo è innocente”, aveva detto Valerio durante un collegamento con il programma ‘Propaganda Live’, su La7. Alla fine l’organizzazione dell’evento decise di ritirare l’invito.
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