Sarebbe l'unica sopravvissuta di un barchino con a bordo oltre 40 persone. I soccorritori: "Guidati dalle sue grida di aiuto"
Una bambina di 10 anni è stata salvata in mare a dieci miglia da Lampedusa. La piccola, originaria della Sierra Leone è stata soccorsa questa notte dal veliero della Ong Trotamar III. È stata portata a bordo e questa mattina alle 6 è sbarcata nel porto di Lampedusa. La piccola era in ipotermia ma le sue condizioni sono “discrete, compatibilmente con chi era in mare in dicembre”, hanno spiegato i medici del poliambulatorio di Lampedusa che questa mattina hanno prestato le prime cure alla piccola. “L’abbiamo visitata e crediamo che sia rimasta in acqua circa 12 ore”, hanno aggiunto. La bambina ha telefonato al padre, ancora bloccato in Tunisia.
La bambina sarebbe l’unica sopravvissuta di un barchino con a bordo oltre 40 persone
Da quanto hanno potuto capire i volontari della Ong la bambina sarebbe l’unica superstite di un barchino con a bordo circa 45 migranti partito dalla Libia il giorno dell’Immacolata. La piccola è stata portata nell’ambulatorio dell’isola. Le sue condizioni sono buone considerando che ha trascorso ore in mare a dicembre. Nel pomeriggio verrà sentita dalla polizia per ricostruire la dinamica del naufragio. Guardia di finanza e guardia costiera stanno sentendo anche i volontari dell’Ong. I volontari l’hanno avvistata a 10 miglia dall’Isola e dopo averla tirata a bordo, si sono diretti verso Lampedusa per permettere le prime cure.
Bambina sola in mare: “Soccorritori guidati dalle sue grida d’aiuto”
“Sono state le urla a guidarci nel buio della notte”, raccontano i soccorritori del veliero Trotamar III dell’Ong Compass Collective che questa notte alle 3.20 hanno soccorso in mare una bambina di 11, forse 12 anni, rimasta in mare per ore dopo il naufragio del barchino con a bordo altre 45 persone partito dalle spiagge di Sfax in Tunisia il giorno dell’Immacolata. “Sapevamo di un barchino in difficoltà quando improvvisamente dal mare uno dei nostri ha sentito urlare e piangere – raccontano dall’Ong che ha attraccato questa mattina nel porto di Lampedusa – Sembrava impossibile, ma abbiamo fermato subito le macchine, per capire cosa stesse succedendo. Abbiamo messo subito in acqua il gommone”.
Bambina sola in mare, per Ong ha galleggiato tre giorni
“La ragazza è originaria della Sierra Leone e ha galleggiato in acqua per tre giorni, con due salvagenti improvvisati fatti con tubi di pneumatici riempiti d’aria e un giubbotto di salvataggio”. Lo racconta lo skipper Matthias Wiedenlübbert del veliero Trotamar III, della Ong Compass Collective. Il capitano ha poi aggiunto che la ragazza ha raccontato che “la barca è affondata per il vento e la pioggia e che per i primi due giorni con lei c’erano altri due ragazzi in acqua aggrappati alla zattera di pneumatici”. La bambina è stata raccolta in mare a circa 10 miglia da Lampedusa. Nell’area continuano dall’alba i sorvoli e i pattugliamenti via mare di guardia di finanza e guardia costiera.
Parroco Lampedusa: “Bimba arrivata sola è traumatizzata”
“Non ho ancora avuto modo di incontrare la bambina approdata questa notte a Lampedusa, ma è mia intenzione chiedere il permesso e andare a trovarla con le suore per dare una mano. La piccola è traumatizzata ed è seguita dagli psicologi”. Lo dice a LaPresse il parroco di Lampedusa don Roberto Rizzo in merito alla bimba unica vittima di un naufragio avvenuto al largo dell’isola siciliana.”Vedere una bambina approdare da sola sull’isola lottando tra la vita e la morte fa chiedere perché ancora nonostante tutto quello che è successo non si garantiscono viaggi sicuri?”, prosegue il parroco. “Si sa che ci sono 200mila persone pronte a partire, perché nessuno fa niente? Loro in un modo o in un altro partiranno”.
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