Chiara Petrolini, la 21enne di Vignale di Traversetolo, è accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino di casa sua i due bambini appena partoriti

Dall’autopsia sono emersi nuovi dettagli sul caso dei neonati morti a Parma. Il primo figlio di Chiara Petrolini – la 21enne di Vignale di Traversetolo accusata di aver ucciso e sepolto nel giardino della villetta in cui viveva con i genitori i suoi due bimbi appena partoriti – potrebbe essere nato vivo. E’ quanto emerge dalle relazioni medico-legali dei consulenti della Procura di Parma incaricati di capire cosa avesse provocato la morte dei piccoli. In base all’analisi dei resti del neonato, “è del tutto prospettabile che” anche il primo “non sia morto prima del parto” si legge nella relazione, come riporta la Gazzetta di Parma. Il neonato sarebbe nato a termine. 

Neonati morti a Parma, disposto il carcere per Chiara Petrolini

Il Tribunale del Riesame di Bologna il 17 ottobre ha disposto la custodia in carcere per Petrolini, accusata di omicidio e soppressione di cadavere. L’aula di giustizia ha accolto integralmente l’impugnazione proposta dalla Procura di Parma, diretta da Alfonso D’Avino, per l’omicidio del 7 agosto 2024 e per le soppressioni di cadavere relative al neonato ritrovato il 7 agosto e all’episodio del bambino partorito il 12 maggio 2023. 

Tribunale del Riesame: “Estrema lucidità e freddezza”

L’agire della 21enne sarebbe connotato da “estrema lucidità, freddezza esecutiva, sconcertante assenza di scrupoli o remore, apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza”, da “inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione” e “mancanza di partecipazione e di compassione”. Recita così la sentenza del Tribunale del Riesame di Bologna.

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