“L’uso sistematico e costante di TikTok e di Instagram da parte della camorra per pubblicizzare le proprie attività agli occhi dei giovani, come un’azienda“. E’ quanto emerge da un’indagine della Direzione Investigativa Antimafia che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Napoli, nei confronti di 53 persone, indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione di armi e ritenute affiliate al clan camorristico Amato-Pagano.
La cosca, attiva nei comuni partenopei di Melito e Mugnano e nei quartieri Secondigliano e Scampia, è nata a seguito della sanguinosa ‘scissione’ dallo storico clan Di Lauro, e per questo definito anche clan degli ‘scissionisti’. Gli affiliati al clan camorristico Amato-Pagano attiravano nel mondo della criminalità organizzata i minorenni ostentando lusso attraverso i social network, TikTok e Instagram su tutti, quasi come se fosse uno spot pubblicitario e li ‘addestravano’ a eseguire le estorsioni, facendoli assistere e partecipare.
L’utilizzo dei minorenni da parte del clan ‘è qualcosa che ci ha un po’ impressionato, dire che ci ha dato fastidio è dir poco’, ha sottolineato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri in conferenza stampa, parlando di un ‘vero e proprio corso di addestramento’.