Un 55enne è stato trovato morto in casa dopo un recente viaggio nel Paese africano. Ministero Salute e Iss: "Nessun contatto con sanitari"

Nella serata del 16 dicembre è stato comunicato dal Servizio Igiene Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 2 Marca trevigiana un caso sospetto di febbre con emorragia in una persona di 55 anni, rientrata di recente da un viaggio in Congo, residente a Trevignano, in provincia di Treviso. Lo rende noto la Direzione Prevenzione della Regione del Veneto. La persona era rientrata dal Paese africano, dove si sono registrate diverse morti a causa di una malattia ancora misteriosa, ed è morta a casa a causa di una febbre emorragica su cui si dovrà indagare.

In corso le indagini sull’eziologia della malattia

Sono in corso gli accertamenti diagnostici, che – precisa la Regione Veneto – consentiranno di fare luce sull’eziologia della malattia, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma. In attesa degli accertamenti diagnostici per cui saranno necessari tra le 24 e le 48 ore, la Regione ha attivato le misure di sanità pubblica previste per questi casi, in accordo con il Ministero della Salute, l’Istituto Spallanzani e l’Istituto Superiore di Sanità. È stato attivato il protocollo previsto, disponendo anche l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto e avviando la relativa sorveglianza sanitaria”. 

Ministero Salute e Iss, paziente morto non ha avuto contatti con sanitari 

“In riferimento al caso della persona di Treviso deceduta di ritorno da un viaggio in Congo nella capitale Kinshasa e a nord lungo il fiume Congo, si rappresenta che dalle prime informazioni raccolte dalla Aulss2 Veneto, il paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall’insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento. Non risulta che abbia seguito alcuna terapia farmacologica”. Lo si legge in una nota congiunta del ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. “Sono in corso gli accertamenti da parte dell’Istituto Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e dell’Istituto Superiore di Sanità – prosegue la nota -. La Regione Veneto, come da protocollo, ha già attivato in forma precauzionale le necessarie misure di sorveglianza sanitaria. Si ricorda che i precedenti casi di pazienti provenienti dal Congo (regione di Kinshasa), uno ricoverato all’ospedale di Lucca e l’altro presso l’azienda ospedaliera di Cosenza, sono guariti e sono stati dimessi.

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