“Nell’ultima parte Ottavia Piana era molto stanca e quindi si è dovuta fermare un po’ e abbiamo dovuto aiutarla con i viveri, il the. Le abbiamo fatto vedere dei messaggi di amici e familiari, un po’ tra il riso e il pianto, l’abbiamo confortata. Poi nel recupero grandi passaggi e fatiche”. Lo racconta a LaPresse Matteo Morelli, soccorritore della nona zona speleo in merito al salvataggio della speleologa Ottavia Piana.
“Durante il tragitto abbiamo scambiato qualche parole, era un po’ in dormiveglia. Ogni tanto si toccava per il dolore, ma il morale era alto, una grande ragazza“, dice ancora il soccorritore.
L’uscita anticipata “è stata dovuta anche al fatto che nell’ultima parte siamo riusciti ad allargare la grotta, gli spazi erano meno stretti. Poi la voglia di uscire di tutti ci ha fatto un po’ galoppare. Dopo, i festeggiamenti sono d’obbligo, tra tutti. C’erano tante squadre da tutta Italia, ci si conosce, siamo un grande gruppo affiatato”, conclude Morelli.