L'ong Sea Watch aveva lanciato l'allarme intercettando il barcone nell'area Sar della Tunisia

“Nonostante le nostre segnalazioni e la presenza di mercantili in area, secondo Alarm Phone almeno 15 persone che erano a bordo dell’imbarcazione sono annegate. La cosiddetta guardia costiera libica ha intercettato 82 superstiti riportandoli verso violenza e detenzioni in Libia“. Lo rende noto la ong Sea Watch sui propri canali social.

Nella giornata di ieri la Ong aveva fatto sapere che l’aereo Seabird aveva avvistato un centinaio di persone che erano a bordo di un barcone molto inclinato in zona di ricerca e soccorso della Tunisia. “Il rischio di capovolgimento è alto, ma i mercantili vicini non stanno intervenendo – affermava Sea Watch – Serve subito un soccorso che si concluda in un porto sicuro”.

Sea Watch, salvate 47 persone su barcone in difficoltà

“Nella notte la nostra nave veloce Aurora ha trovato 47 persone su un’imbarcazione che 11 ore prima era stata avvisata e segnalata dal nostro aereo Seabird. Erano in mare da 2 giorni e mostravano i primi segni di ipotermia, mentre la loro barca stava imbarcando acqua”. Lo rende noto la ong tedesca Sea Watch sui suoi canali social.

“Abbiamo distribuito salvagenti e coperte termiche, avvisando Malta e l’Italia perché giungessero in soccorso, come prevedono le regole del decreto Piantedosi. Per due ore abbiamo aspettato insieme alle persone, ma nessuno è venuto ad aiutarle – prosegue -. Come sempre quando gli Stati non rispondono è la società civile ad intervenire. Abbiamo preso a bordo tutte le persone e poco dopo le autorità ci hanno ordinato di portarle a Pozzallo. Nelle stesse ore altre 2 imbarcazioni note alle autorità sono state ignorate. Circa 35 persone sarebbero disperse, e le restanti catturate dalle cosiddette guardie costiere libiche e tunisine per essere riportate alle persecuzioni da cui fuggivano”. 

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