Il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri: il 2024 anno record per le morti in carcere
Un detenuto di 27 anni di nazionalità tunisina è morto, questa mattina, nel carcere di Piacenza. A confermarlo è il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, che spiega come sia “deceduto a causa di un evento critico, ancora in corso di definizione, tra l’accidentalità e il suicidio, ma in ogni caso, dobbiamo ricordare che è morto un uomo”. Secondo quanto ricostruito dal garante, “il 27enne, collocato nella sezione di isolamento, era stato trasferito a Piacenza da Ferrara per un provvedimento disciplinare”.
“All’inizio della sua presenza a Piacenza gli è stato attribuito un rischio suicidario medio, successivamente tolto – ha spiegato Cavalieri -. In Emilia-Romagna c’è una crisi del sistema penitenziario: basta pensare che, nel 2024, ci sono stati cinque suicidi e, ogni giorno, registriamo almeno un caso di autolesionismo, ovvero comportamenti che quando non mettono a rischio la vita mettono a rischio la salute dei detenuti. Quello di Piacenza sembra così un atto dimostrativo finito male, in quanto il detenuto è probabilmente caduto e quindi morto sul colpo. Questo evento segue un analogo fatto, avvenuto a Modena, dove sempre un giovane detenuto straniero aveva tentato il suicidio e ora si trova ricoverato in coma”.
Secondo quanto confermato dal Garante, il 2024, con i suoi 244 morti (di cui 89 suicidi, 5 in Emilia-Romagna), nei luoghi di detenzione italiani, si conferma come l’anno record per le morti in carcere. L’anno che sta per chiudersi registra anche un altro record negativo, quello cioè del sovraffollamento: al 16 dicembre 2024 (data dell’ultima rilevazione disponibile), i detenuti nelle carceri italiane sono saliti a 62mila, mentre i posti realmente disponibili sono 47mila, con un tasso di sovraffollamento del 132,6%.
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