Il prete anticamorra: "Abbiamo ricordato anche Piersanti di cui domani ricorre l'anniversario dell'omicidio"

Ha saputo che tra i banchi della sua chiesa ci sarebbe stato un “fedele d’eccezione” poco meno di un’ora prima della messa di mezzogiorno: “È stata una giornata storica per il Parco Verde avere con noi a messa un fedele d’eccezione come il Presidente Mattarella, la più alta carica dello Stato”. Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa del Parco Verde, parlando con LaPresse, racconta di essere rimasto stupito quando il prefetto di Napoli, Michele di Bari, lo ha informato dell’arrivo di Mattarella. Al termine della messa e successivamente agli auguri che il Capo dello Stato ha rivolto all’intera comunità di Caivano, Mattarella – secondo quanto riferisce lo stesso don Patriciello – insieme con il prefetto, ha avuto un breve incontro con il parroco: “Si è informato su come stiano andando le cose, era chiaramente già informato, ma ha voluto saperlo”. “Gli ho detto che a differenza di quando scrissi su Avvenire che ‘lo Stato è un signore distinto, ma distante’, oggi grazie a lui, lo Stato è un signore distinto e non più distante”.

“Ieri il prefetto mi ha chiamato chiedendomi degli orari della messa, lui è qui spesso – dice – poi stamattina più o meno alle 11.15 è arrivato, mi ha chiamato in disparte e mi ha detto: ‘Sta arrivando il presidente Mattarella’. Ha sorpreso anche me, non ci potevo credere”. In chiesa, don Patriciello ha accolto “un fratello nella fede” e nel corso della messa “abbiamo ricordato anche Piersanti Mattarella di cui domani ricorre l’anniversario dell’omicidio”. Il Capo dello Stato “è un uomo di una umiltà incredibile e al termine della messa, quando d’accordo anche con il prefetto gli ho chiesto di dire qualcosa, ha augurato a tutti ‘buona vita’”.

“Prepotenti ci vorrebbero ‘galline’, noi siamo aquile”

“Ci sono prepotenti che vogliono tarparci le ali, che ci vorrebbero galline che si accontentano di beccare i vermiciattoli nel terreno: noi siamo aquile e non ci accontentiamo, combattiamo”. Parlando con LaPresse, don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, spiega che “ha tratto spunto dalla Parola del giorno dal Vangelo secondo Giovanni” per la sua omelia. “Poi quei prepotenti chiamiamoli camorristi, mafiosi, ‘ndranghetisti, ma non cambia la sostanza – afferma – Dico sempre nelle mie omelie che si deve fuggire dai pessimisti come si fugge dalla peste e che si deve sperare sempre”. “Quando un anno fa ho scritto alla premier Meloni – riflette – mai avrei pensato che nel giro di una settimana sarebbe arrivata qui e oggi è arrivato anche il Presidente Mattarella”.

 

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