La Rete “No Ddl Paura – A pieno regime” scende in piazza a Roma assieme ad Amnesty International, Cgil, Anpi, Sinistra Anticapitalista, Unione studenti medi e Udu contro il disegno di legge ribattezzato Ddl Sicurezza. Una protesta che da Piazza Sant’Andrea della Valle, a pochi passi da Palazzo Madama, simbolicamente tenta di avvicinarsi al Senato e ai palazzi delle Istituzioni dove è in atto in questi giorni l’iter di approvazione del Ddl. Sono circa duecento i manifestanti presenti alla fiaccolata che prova con le sue candele a “fare luce contro il buio della repressione”. Il presidio si è trasformato nella sua fase finale in un piccolo corteo che ha sfilato fino a Largo di Torre Argentina. “È un decreto che lede uno dei principi della democrazia, che è il diritto al dissenso anche radicale”, dice Luca Blasi della rete ‘A pieno regime’: “In un Paese che già ha dei problemi di abusi in divisa, morti in carcere e situazione sociale che peggiora, questo Ddl è il più grave attacco alla democrazia. Lede le libertà dei cittadini ed è un attacco a tutto il popolo italiano. Stiamo per entrare in una fase che porterà l’Italia più vicina all’Ungheria. C’è una svolta autoritaria pericolosa e dobbiamo fermarla”. Tra le associazioni internazionali presenti anche Amnesty International Italia: “Quasi tutti gli articoli presi uno per uno preoccupano ma il disegno collettivo è un attacco a chi esprime dissenso o pensiero critico“, spiega il portavoce Riccardo Noury. “Sono previsti nuovi reati, si colpiranno le vulnerabilità, penso a quello che colpirà l’immigrato appena arrivato che vuole chiamare la famiglia per dire che è arrivato sano e salvo e non potrà comprare una sim. Questo decreto colpirà alcuni gruppi singoli ma anche persone che adesso non stanno immaginando di essere colpite. Quindi credo che la preoccupazione debba essere di tutte e di tutti“.