Neonata rapita a Cosenza, polizia: “Marito rapitrice sembra non sapesse nulla”

A rapire la piccola una coppia, che stava dando una festa per annunciare la nascita di un bimbo (in realtà senza essere mai stati in attesa)

La gioia della madre della neonata rapita ieri da una clinica a Cosenza e ritrovata dopo poche ore dalla polizia. La donna, Valeria Chiappetta, ha scritto un post sui social per ringraziare le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno manifestato il loro affetto a “una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”.
“Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un’intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”, si legge a corredo di una foto che mostra la piccola assieme al fratellino.

Commissario: “Marito rapitrice sembra non sapesse nulla”

“Stiamo verificando se i parenti fossero informati, ma il marito pare non ne sapesse nulla così come la sorella e il cognato“. Lo dice a LaPresse il commissario Claudio Sole della Squadra Mobile di Cosenza che ieri sera è intervenuto nel ritrovamento della neonata rapita dalla clinica ‘Sacro Cuore’. Secondo quanto ricostruito, ai parenti e al marito era stato detto che il bambino “era stato trattenuto in clinica per accertamenti”, ha detto ancora Sole che ha poi sottolineato come all’arrivo i poliziotti abbiano trovato “un momento di convivialità, di gaudio, per la nascita di un figlio”. 

Pur avendo annunciato via social la nascita di un bambino, Rosa Vespa avrebbe prelevato consapevolmente una bimba dalla clinica del Sacro Cuore di Cosenza. “La donna era consapevole perché ha chiesto espressamente di una bambina per farle il bagnetto”, ha aggiunto il commissario. 

Neonata rapita, arrestati i sequestratori

Grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nella clinica Sacro Cuore le forze dell’ordine sono riusciti a bloccare i responsabili, una coppia che è stata arrestata poche ore dopo il rapimento. La bambina è stata riportata in clinica in ambulanza, accolta dagli applausi della folla che si era radunata davanti alla struttura. 

In manette sono finiti Rosa Vespa e il marito Acqua Moses. A quanto si apprende da fonti investigative la donna ha simulato una gravidanza per 9 mesi. Sul suo profilo Facebook lo scorso 8 gennaio aveva pubblicato un post con la foto di un neonato, annunciando la nascita di un bimbo: “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20.00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!”. 

I due indossavano ancora gli stessi abiti indossati durante le fasi del rapimento, così come ripresi dalle telecamere quando sono stati rintracciati dagli agenti della polizia di Stato di Cosenza. All’arrivo del personale della Squadra Mobile e dell’Upgsp presso l’abitazione della coppia a Castrolibero, inoltre, i due stavano celebrando una festa, organizzata per la nascita di un bambino, con la stessa Sofia che indossava abiti da maschietto. 

Questore: “Caso unico, nessun allarme in città”

“Si sta diffondendo una percezione di insicurezza in una città che non ha ragione di essere. È un caso unico, una situazione che non deve allarmare la città. Dal punto di vista della pubblica sicurezza rassicuriamo la popolazione che non c’è nessun ladro di bambini. Si è trattato di un episodio circoscritto”. Così il questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, durante la conferenza stampa in merito al rapimento della neonata avvenuto ieri a Cosenza. 

Polizia: “La coppia di rapitori aveva organizzato una festa”

“Abbiamo fatto partire una squadra e un team, il procuratore D’Alessio ha messo in campo a tutto spiano tutti i nostri strumenti per ricostruire la vicenda. Abbiamo ascoltato i familiari che hanno visto la scena e consultato tutti i sistemi di videosorveglianza. Questo si è rivelato assolutamente determinante perché da lì siamo riusciti a individuare quale fosse questa coppia, formata da un uomo dai tratti stranieri e ricostruire dove potessero essere e dove abitavano”. È intervenuto questa mattina ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1 Gabriele Presti, il dirigente della polizia di stato che ha raccontato il piano che ha portato all’arresto della coppia accusata di aver rapito una bambina appena nata da una clinica a Cosenza.

“Individuata la coppia ci siamo recati presso la loro abitazione”, ha poi continuato, “lì la scena quasi surreale: la coppia stava festeggiando con i parenti più stretti l’arrivo a casa di quello che era un figlio, un nipote, accolto con ornamenti e ritualità di quella che doveva essere una festa. Una pantomima messa in atto dalla coppia che aveva già simulato da qualche tempo la gravidanza e tutti quelli che sono i contorni e quello era l’atto finale che coronava il castello di carta. Avevano preparato il corredo per un neonato di sesso maschile mentre in realtà è apparso subito che fosse una femmina”.“Messi alle strette hanno in parte ammesso le loro responsabilità”, ha poi concluso, “noi abbiamo potuto permettere che la bambina ricevesse le cure del caso e potesse riabbracciare la madre. Subito hanno provato a mitigare, giustificando il fatto con gravidanze che non erano andate a buon fine. Le indagini proseguono per approfondire tutti gli aspetti, eventuali tentativi della coppia di mettere in atto il piano, ma non ci sono collegamenti con la coppia, è stato tutto casuale”.

Meloni: “Grazie a investigatori per ritrovamento”

“Il nostro sentito ringraziamento agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cosenza per aver ritrovato e riportato ai genitori la neonata rapita in ospedale. Un plauso ai nostri uomini e donne in divisa per lo straordinario lavoro di squadra e di ricerca. Un abbraccio alla mamma e al papà e un augurio di buona vita alla piccola Sofia!”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni