Lo sfratto sarà esecutivo il 19 marzo
Un centinaio di attivisti del centro sociale Leoncavallo si sono radunati questa mattina di fronte all’immobile occupato a Milano dal settembre del 1994, in attesa dello sgombero annunciato per la giornata odierna. “Siamo qui perché siamo giunti a un ulteriore capitolo di questa vicenda surreale. Questo è il 130esimo presidio contro lo sfratto. I collettivi e le associazioni del Leoncavallo sono passati di generazione in generazione, come nel mio caso, e fortunatamente ne sono arrivate altre in attesa di una soluzione”, ha detto Daniele Farina, storico esponente del centro sociale.
“Le uniche notizie che abbiamo provengono dai media e dai vertici in prefettura, ma le associazioni non sono mai state invitate a tali incontri. Si parla di soluzioni alternative, ma al momento non esiste alcun tavolo di confronto”, ha detto Farina. “Questo presidio si rafforza con il tempo, e il Comune di Milano, che è una delle parti principali del problema, potrebbe anche essere parte della soluzione. Oggi vedremo cosa accadrà, se la ‘liturgia del rito Ambrosiano’ verrà rispettata. L’immobile, come è evidente, non è vuoto. L’ufficiale giudiziario arriverà, constaterà la situazione e probabilmente rinvierà lo sgombero. Per ora, fortunatamente, non abbiamo visto la forza pubblica, altrimenti ce ne saremmo accorti”, aggiunge l’attivista.
Poco dopo un ufficiale giudiziario ha consegnato agli occupanti dello spazio l’intimazione di sfratto, che sarà esecutiva a partire dal 19 marzo. Dopo aver fatto firmare il documento, l’incaricato del tribunale ha precisato che non saranno emessi ulteriori avvisi. Nessun commento è stato rilasciato dai responsabili dello spazio occupato, né dai rappresentati della società.
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