Ad Auschwitz oggi è in programma una grande cerimonia per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento nazista
Era il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche arrivarono nella città di Oświęcim (nell’attuale Polonia) e scoprirono il vicino campo di concentramento nazista di Auschwitz. Quella terribile scoperta e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Dal 2005 le Nazioni Unite hanno quindi scelto il 27 gennaio come data per ricordare l’Olocausto.
Nel commemorare le vittime dell’Olocausto e sensibilizzare il mondo sul tema della Shoah, questa giornata non solo onora la memoria di milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento nazisti, ma invita anche a riflettere sui valori della libertà, della dignità umana e del rispetto reciproco.
Per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento nazista, ad Auschwitz oggi è in programma una grande cerimonia. Per l’Italia ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che torna nel luogo dell’orrore a meno di due anni da una visita nell’aprile del 2023, quando prese parte alla “Marcia dei vivi“, un evento annuale che vede sfilare migliaia di giovani tra Auschwitz e Birkenau.
Segre: “Sono pessimista, resterà una riga in un libro di storia”
Rimane il timore che della Shoah resterà solo una riga nei libri di storia, perché ne “sono così sicura dentro di me”, soprattutto “una volta spariti, e ormai manca poco, gli ultimissimi superstiti e quando sarà finita la generazione dei figli dei superstiti, e dei nipoti forse, man mano che il tempo passerà“. Sono le parole della senatrice a vita Liliana Segre.
Papa: “Non si può dimenticare o negare l’orrore”
A “80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, l’orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere dimenticato né negato” ha detto Papa Francesco parlando a braccio al termine dell’Angelus e ricordando che domani ricorre la Giornata nazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Ass.Italia-Israele: “Inserire definizione ‘hira’ nella legge”
Il 27 gennaio si celebra in tutta Italia il “Giorno della memoria” istituito con la legge n.211 del 20 luglio 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. In tale ricorrenza sul territorio nazionale vengono organizzati incontri, cerimonie di rievocazione dei fatti e momenti comuni di riflessione per mantenere viva la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia dell’Europa e del nostro Paese, allo scopo di scongiurare il ripetersi di simili eventi.
La Federazione Associazioni Italia-Israele, presieduta dal presidente Bruno Gazzo, ritiene che solo “ricordare quello che è stato per impedire che accada di nuovo” non sia più sufficiente vista la “gravità del risorgere dell’antisemitismo in Italia e che quindi tale legge, seppur benemerita, dovrebbe essere emendata”. La Federazione Associazioni Italia-Israele ritiene “utile per combattere l’antisemitismo nella società italiana l’inserimento” di un ulteriore articolo a integrazione della legge 2000 n.211 che reciti: “In occasione del ‘Giorno della memoria’ di cui all’art.1, sono organizzate, iniziative, incontri e momenti comuni di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado atti ad approfondire il tema dell’antisemitismo nella società contemporanea in accordo con la definizione redatta dall’International Holocaust Remembrance Alliance (Hira) adottata dall’Italia”. Di tale proposta ci faremo latori a Membri del Parlamento Italiano perché presentino un Disegno di Legge che emendi la legge n. 211 del 20 luglio 2000.
Scholz: “Non tolleriamo l’oblio, né oggi né domani”
“Figlie e figli, madri e padri, amici del cuore, vicini di casa, nonni: più di un milione di persone con sogni e speranze sono state assassinate nei campi di sterminio, assassinate da tedeschi. Siamo solidali e ricordiamo. Non tolleriamo l’oblio, né oggi né domani“. Lo ha scritto in un messaggio su X il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
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