Indagata Stefania Pezzetti, presidente della Federazione italiana trasportatori
La guardia di finanza di Milano sta sequestrando in questi minuti oltre 46,6 milioni di euro alla FedEx Express Italy srl, filiale italiana della multinazionale americana di logistica e spedizioni. L’operazione rientra in un’inchiesta della Procura di Milano per frode fiscale con fatture inesistenti negli appalti di lavoro fra 2022 e 2023.
Indagata Pezzetti, ex Ad FedEx e presidente Fedit
I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza disposto dai pubblici ministeri Paolo Storari e Valentina Mondovì. La società è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti assieme alla manager firmataria della dichiarazione Iva 2022, Stefania Pezzetti – 56enne torinese ex amministratrice delegata di FedEx (oggi è ceo di Brt) e presidente della Federazione italiana trasportatori (Fedit) – e a Jan Bernd Haaksman – 54enne dei Paesi Bassi che risponde per la presunta frode del 2023.
Grandi multinazionali nel mirino della Procura di Milano
Si tratta della 33esima indagine, in circa cinque anni, della Procura di Milano che mette nel mirino le filiere di manodopera di grandi multinazionali o aziende leader nella penisola di logistica e facchinaggio (Dhl, Gls, Ups, Brt, Schenker, Aldieri, Geodis, UberEats, Chiapparoli, GXO Logistics Italy, AF Logistics spa), moda (Movimoda, Giorgio Armani Operations, Alviero Martini, Manufactures Dior), e-commerce (Amazon), vigilanza (Securitalia, Mondialpol, Cosmopol, All System, Battistolli), grande distribuzione (Carrefour, Lidl, Spreafico, Esselunga, Aspiag-Despar) e altri colossi di alimentare, costruzioni, pulizie, eventi con contestazioni che, a seconda dei casi, spaziano dalle frodi fiscale, al caporalato, all’omessa vigilanza sugli appalti e che hanno portato a recuperare al fisco circa 600 milioni di euro e alla stabilizzazione di migliaia di lavoratori.
Svelato meccanismo di “somministrazione illecita di manodopera”
L’indagine, condotta anche con gli uomini del Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate, avrebbe svelato un meccanismo di “somministrazione illecita di manodopera”. I “rapporti di lavoro” con la filiale italiana delle poste americane, da oltre 1,5 miliardi di euro di fatturato nella penisola, e circa 4.600 dipendenti assunti direttamente (di cui i due terzi come impiegati) sarebbero stati “schermati” da una serie di “società filtro” che a loro volta si avvalgono di “società serbatoio” di personale, fa sapere il Procuratore di Milano, Marcello Viola, in una nota.
Queste ultime hanno “sistematicamente omesso il versamento dell’Iva” e di oneri e contributi previdenziali-assistenziali dei lavoratori. Per gli investigatori si tratta di un meccanismo – più volte riscontrato negli ultimi anni – per abbattere il costo del lavoro e offrire sul mercato, quindi a FedEx, tariffe più competitive e vantaggiose.
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