Il processo per la presunta truffa aggravata all’Inps, che vede tra gli altri imputata la ministra per il Turismo Daniela Santanchè, rimarrà a Milano. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, dopo una lunga camera di consiglio.
I giudici hanno accolto la richiesta del Pg, che ha aveva chiesto che gli atti del procedimento restassero a Milano. Il legale della ministra, l’avvocato Nicolò Pelanda, aveva invece sollecitato il trasferimento del procedimento a Roma.
La prossima udienza quindi, è prevista davanti al Gup il 26 marzo. Il 3 maggio dello scorso anno, la Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per Santanchè, Kunz e Paolo Giuseppe Concordia.
“La decisione della Cassazione? Io credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche su questo, però non l’ho sentita. Certamente anche quello è un elemento di valutazione“, ha commentato il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Meglio evitare la mozione di sfiducia? Le mozioni di sfiducia rafforzano lo sfiduciato quando sono individuali. Questa è la storia del passato, quindi non è quello credo l’elemento di valutazione”, ha concluso.