“Ho paura, se lui torna ancora entra per spararmi”. Sono queste le parole rilasciate a LaPresse da Jacob Ali Alamgir, il commerciante di Primavalle, a Roma, aggredito la notte tra l’1 e il 2 febbraio all’interno del suo esercizio commerciale. Come si vede nel video girato dalle telecamere di sicurezza del minimarket in cui Alamgir lavora insieme al fratello Mohammad Mizan, l’aggressore, fermato la mattina seguente dalla polizia, è entrato con l’intento di sparare al commerciante. La pistola, però, si è inceppata, ma nonostante questo l’attacco è continuato con violente percosse, utilizzando anche il calcio dell’arma. Mizan, il fratello della vittima, ha quindi ricostruito ai nostri microfoni tutta la vicenda. Alamgir ha poi denunciato i motivi che secondo lui hanno spinto l’aggressore ad agire in quel modo: “Lui viene sempre qui a fare casino, prende qualcosa e non paga”, spiegando che per questo motivo lo avevano già denunciato due volte. Stando al racconto, i rapporti con il resto del vicinato sono buoni. Mizan ci confessa quindi le sue paure: “In Italia la legge è brutta: lui adesso è in galera, 2-3 mesi ritorna e torna a sparare, ma stavolta muore. Io adesso ho sempre paura. A me piace lavorare, non fare casino”. Mizan racconta di essere in Italia da 23 anni, avendo anche acquisito il diritto di cittadinanza. La vittima invece è qui con regolare permesso di soggiorno: “Se stiamo pensando di andare via? No – spiega Mizan – io ho la cittadinanza, i miei figli vanno a scuola qui, non posso tornare al mio Paese. Ho il locale qui e il finanziamento alla banca che pago tutti i mesi. Non posso andar via”, conclude il fratello della vittima.
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