Secondo la procura l'errore sarebbe "di progettazione"
Ci sono tre indagati per il crollo nel cantiere di via Mariti a Firenze dove era in corso di realizzazione un supermercato Esselunga nel febbraio 2024. La Procura di Firenze ha iscritto i primi nomi nel registro degli indagati. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo e lesioni colpose plurime, con le aggravanti della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e crollo doloso.
Si tratta del legale rappresentante di Rdb. Ita spa, l’azienda che ha costruito la trave, Alfonso D’Eugenio, dell’ingegnere responsabile dell’ufficio calcolo della stessa azienda Rdb.Ita spa, Carlo Melchiorre, e di Marco Passaleva, ingegnere incaricato da Villata spa di dirigere di lavori strutturali nel cantiere.
Cosa accadde nel crollo di Firenze
Il 16 febbraio di un anno fa morirono schiacciati da una trave di cemento armato cinque operai: Luigi Coglie, 60 anni, Mohamed Toukabri, 54 anni, Mohamed El Farhane, 24 anni, Taoufik Haidar, 45 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni.
E’ stato eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze, che riguarda lo stesso cantiere del crollo e le due aziende abruzzesi che hanno realizzato la trave e i prefabbricati poi crollati.
In base alle ricostruzioni sin qui operate dalla Procura, i magistrati ritengono che il crollo “sia ascrivibile ad un errore di progettazione che ha interessato in modo particolare la trave TL309-2P relativa al secondo impalcato dell’edificio in costruzione, poiché venivano calcolati in modo erroneo i carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere e veniva inserito nel relativo progetto un quantitativo di ferro (armatura) non in grado di sostenere tali carichi”.
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